La nascita delle civiltà stanziali
Il toponimo Mesopotamia (dal greco en mésos potamós, “tra fiumi”) indica la zona compresa tra i bacini del Tigri e dell’Eufrate (grossomodo coincidente con l’attuale Iraq). Tale area è la parte più orientale della cosiddetta “Mezzaluna fertile” (comprendente anche la bassa valle del Nilo e la costa mediterranea della penisola arabica) dove nascono e si sviluppano, nel corso del IV millennio a.C., le prime grandi civiltà stanziali. Lo sviluppo dell’agricoltura, favorita dalla fertilità dei terreni in prossimità dei grandi fiumi, porta con sé un generale avanzamento tecnologico che richiede, a sua volta, il ravvicinato concorso di diverse specializzazioni (dalle maestranze dedite alla costruzione dei canali di irrigazione ai fabbri che realizzano gli strumenti da lavoro, dai falegnami che fabbricano i carri per il trasporto del raccolto fino ai vasai che foggiano i recipienti per la sua conservazione) e dunque, la nascita dei primi grandi insediamenti urbani.
Le prime grandi città (Uruk, Ur, Mari, Nippur, Erech e Lagash) sorgono nel corso del IV millennio a.C. grazie al grande sviluppo economico raggiunto dai Sumeri.
Ad essi si sovrappongono altre popolazioni in un sanguinoso succedersi di guerre per la supremazia territoriale che, però, produce anche un continuo e fecondo mescolarsi di culture.
Attorno al 2380 a.C., sotto la guida del re Sargon, gli Accadi estendono il loro dominio sull’intera Mesopotamia per poi ritirarsi progressivamente, a seguito di una nuova espansione sumera, nella sola regione centrale; qui, in un luogo ancora imprecisato nella zona di maggior vicinanza tra i corsi del Tigri e dell’Eufrate, si trovava la loro capitale Akkad.
Sotto il regno del re Hammurabi (1790- 1750 a.C. circa) inizia l’ascesa politica e militare dei Babilonesi (o Amorrei). Il loro dominio (indicato come “Primo impero babilonese”) subisce però un declino piuttosto rapido fino ad essere definitivamente abbattuto nel 1530 dalle conquiste dei Cassiti.
Attorno al 1100 a.C. inizia invece l’espansione degli Assiri, provenienti da Assur, nell’alta valle del Tigri. Quello assiro è un popolo guerriero (noto per la ferocia con la quale trattava le popolazioni sottomesse) che arriva a governare uno sconfinato territorio comprendente l’intera Mezzaluna fertile (Egitto compreso) e buona parte dell’Anatolia (regione nell’attuale Turchia).
Infine, ha meno di un secolo di vita, dal 612 al 538 a.C. (anno della conquista persiana), il Secondo impero babilonese caratterizzato da un’eccezionale fioritura artistica.