Tra mito e storia

Omero 2. Tra mito e storia L individuazione di una lunga tradizione poetica precedente ha portato a considerare i poemi omerici come il deposito dei valori di un intera società. In un epoca in cui non c era la televisione e l informazione non viaggiava sulla rete, la poesia epica assolveva una funzione che non era solo di intrattenimento, ma anche di trasmissione culturale. Come ha scritto lo studioso inglese Eric Havelock (1903-1988), i poemi omerici condensavano un patrimonio di conoscenze che non era solo poetico o mitologico, ma abbracciava tutti gli ambiti della realtà, dalla navigazione alla falegnameria, fino al modo in cui tenere un discorso davanti a un assemblea. Di qui la fortunata definizione dell epica come un enciclopedia tribale: i poemi sarebbero serviti anche a insegnare la morale e a trasmettere conoscenze in ogni ambito. Il patrimonio di una civiltà Provocatoria, ma non del tutto peregrina, è la tesi sostenuta dalla latinista francese Florence Dupont (n. 1943), nel suo libro Omero e Dallas (titolo di una celebre serie televisiva statunitense). La studiosa propone di paragonare la funzione svolta dai poemi omerici nella società del loro tempo a quella degli sceneggiati televisivi nel mondo contemporaneo sulla base di alcuni motivi comuni: l oralità, che è propria anche della televisione, dal momento che lo spettatore è escluso da una fruizione scritta; la funzione di intrattenimento; il carattere aperto sul piano narrativo. In realtà, differenze sussistono, di non poco conto: all epoca di Omero e anche nei primi secoli della civiltà greca, la poesia epica era davvero l unico mezzo di condivisione della cultura, mentre il mondo contemporaneo presenta numerosi e differenti canali di informazione, educazione e divertimento. Come gli sceneggiati di oggi? I poemi omerici come fonte storica Una delle questioni ricorrenti degli studi omerici è quale società e quale epoca storica siano rappresentate nell Iliade e nell Odissea. Gli antichi, basandosi sui calcoli dello studioso greco Eratostene (III-II secolo a.C.), facevano tradizionalmente risalire la guerra di Troia al decennio che va dal 1194 al 1184 a.C., mentre la critica contemporanea la colloca in genere Omero e il mondo miceneo Le vicende della guerra di Troia sono entrate a far parte in maniera indelebile del nostro immaginario, tanto che n t a j x j na x lx videogame hanno pensato di dedicare loro un gioco lx v n a lxtja l e stravolgendone in parte le vicende. Fotogramma del videogame Warriors Legends of Troy, capitolo XIV, 2011. 92

L’emozione della lettura - volume C
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Epica