L’emozione della lettura - volume C

Alle origini dell epica | UNIT 3 | IL MITO GRECO E ROMANO LA VOCE DEI MODERNI / $ x n x x lx 9ja Tra gli interpreti più entusiasti del mito di Icaro si annovera Gabriele d Annunzio (1863-1938), che al figlio di Dedalo dedicò molti versi nel suo capolavoro poetico Alcyone (1903). Ad accendere l interesse del grande poeta per il personaggio era la sua passione per il volo che poté trovare realizzazione proprio in quegli anni grazie all invenzione dei primi aeroplani a opera dei fratelli americani Wilbur (1867-1912) e Orville (18711948) Wright. Già da qualche anno i cieli europei erano solcati dai dirigibili, ma il progresso rappresentato dai più agili apparecchi alati fu di ben altra portata e sembrò coronare uno tra i sogni più antichi dell uomo: il superamento della forza di gravità e la conquista dei cieli. Decollo di un aeroplano dei fratelli Wright, 1909. 82 In una delle poesie di d Annunzio più segnate dalla fascinazione per il volo, Altius egit iter (in latino, diresse il suo volo troppo in alto ), d Annunzio immagina l ombra di Icaro spaziare ancora per il Mediterraneo: rapida come il vento, segue solo le navi più veloci e ama la voce di chi comanda. In Icaro d Annunzio riconosce un antico fratello e a lui si ispira per il suo desiderio «d altezze e d abissi : per questo promette al despota che lo accompagna, ovvero al padrone assoluto che domina sulla sua volontà, di voler imitare la sua audace impresa sfidando anch egli l ignoto, e vincendo i limiti dell uomo comune.

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Epica