L’emozione della lettura - volume C

Alle origini dell epica | UNIT 3 | IL MITO GRECO E ROMANO III secolo a.C. iniziarono a espandersi nell Italia meridionale, terra di antica colonizzazione greca. Solo allora lo Zeus dei Greci cominciò a essere identificato con il Giove dei Romani (in latino Iuppiter), Era con Giunone, Atena con Minerva, Artemide con Diana, Demetra con Cerere e così via. Comune sin dall inizio a entrambe le civiltà era la concezione antropomorfica del divino, per la quale gli dèi erano rappresentati con fattezze umane e spesso riproducevano vizi e virtù degli uomini al massimo grado. Gli dèi greci e romani Le divinità maggiori del pantheon greco sono i dodici dèi olimpi, che risiedono sulla cima del monte Olimpo nella Grecia settentrionale. Loro sovrano è Zeus, a Roma Giove, dio del cielo e del tuono. Figlio del titano Crono e della titanide Rea, era il più giovane dei suoi fratelli e sorelle: Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Alla nascita fu sottratto al padre che avrebbe voluto ucciderlo per evitare che si avverasse la profezia secondo cui uno dei figli gli avrebbe tolto il trono. Nascosto dalla madre Rea sul monte Ida a Creta, fu nutrito dalla ninfa Adrastea con il latte della capra Amaltea. Una volta divenuto adulto, tolse finalmente il potere al padre Crono, assumendo il potere sugli altri dèi. Zeus è sposato con Era, la romana Giunone, dea tutelare del matrimonio e della fedeltà coniugale; nonostante ciò, egli è protagonista di moltissime avventure extraconiugali. La moglie rappresenta, invece, la maggior divinità femminile dell Olimpo; figlia di Crono, è allo stesso tempo sorella e sposa di Zeus. Tra i figli delle relazioni clandestine del marito odia soprattutto Eracle, nato da Zeus e dalla mortale Alcmena. Demetra, la romana Cerere, altra sorella di Zeus ed Era, è la dea dell agricoltura e presiede al ciclo delle stagioni. Dopo che il dio Ade le rapisce la figlia Persefone, conducendola negli Inferi, Demetra la cerca disperatamente, finché le divinità non giungono a un compromesso: Persefone avrebbe trascorso l autunno e l inverno nel regno dei morti, la primavera e l estate sulla Terra, determinando l alternanza delle stagioni. Altro fratello di Zeus è Poseidone, dio del mare e dei terremoti, corrispondente al romano Nettuno. Il suo simbolo è il tridente. Non appartiene alla prima generazione di dèi olimpi, in quanto figlio di Zeus e Latona, il dio Apollo: dio delle arti, della musica, della poesia e padre del dio della medicina Asclepio, a Roma Esculapio. spesso descritto come un arciere in grado di scatenare terribili pestilenze. Protettore del tempio di Delfi, Apollo è associato al culto del Sole e venerato come dio oracolare in grado di rivelare il futuro agli esseri umani per il tramite della sua sacerdotessa, la Pizia. Sorella gemella di Apollo è Artemide, la romana Diana, dea della caccia, degli animali selvatici, della vegetazione, protettrice della verginità. Abita nei boschi ed è raffigurata armata di arco e faretra, spesso in compagnia di un cane e di un séguito di ninfe. Figlia di Zeus è anche Atena, a Roma Minerva, la dea della sapienza, delle arti femminili e della strategia militare. Nata dalla testa di Zeus, è rappresentata spesso con la civetta e con l ulivo, suoi simboli sacri. Se Apollo rappresenta il lato solare e armonico della civiltà classica, Dioniso costituisce invece il dio dell ebbrezza, del disordine e della liberazione dei sensi. in genere accompagnato da un corteo chiamato tiaso, composto dalle sue sacerdotesse (dette Menadi o Baccanti, donne in preda a frenesia estatica), bestie feroci, satiri (uomini barbuti con orecchi, corna, coda e zampe caprine o equine). Identificato a Roma con Bacco, incarna la forza primigenia del vivere, intesa come potenza frenetica e irrazionale. 56 Pietro Longhi, Caduta dei Giganti (particolare di Zeus), 1734. Diana, pittura murale, I secolo d.C.

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Epica