Il significato e la bellezza dei miti

1. Il significato e la bellezza dei miti Le domande degli antichi John William Waterhouse, Eco e Narciso (particolare), 1903. Alla ricca eredità che l antichità greca e romana ha trasmesso alla civiltà europea appartiene quel bacino inesauribile di storie, popolate da dèi, eroi, uomini comuni, fenomeni naturali e prodigiosi, che in greco sono chiamate miti (da mythos, termine che vuol dire proprio discorso , racconto ). Tramandati oralmente per generazioni, tali racconti davano conto della molteplicità di fenomeni su cui l uomo non ha mai smesso di interrogarsi, in fin dei conti, fino a oggi: la nascita dell universo, le cause della pioggia, della siccità, dei terremoti, di ogni evento in cui si manifestano il mistero e l incanto della natura, la fondazione delle città e la storia delle fasi più antiche dell umanità. Un linguaggio simbolico Questa originaria funzione conoscitiva fa del mito il primo grandioso tentativo di razionalizzazione del mondo. Raccontare la storia delle cose, infatti, significa riflettere sulla loro origine e funzione, e quindi cercare di interpretare la realtà, anche se con un linguaggio fantasioso. La mitologia classica risponde in modo ancora ingenuo e poetico alle grandi domande che avrebbero determinato la nascita della filosofia in Grecia: quest ultima però percorre le strade più rigorose della ragione (in greco logos), mentre il mito si inscrive nella dimensione simbolica e poetica, che gli conferisce una bellezza arcaica e intramontabile. I miti greci ci presentano, dunque, una visione ingenua e incantata della realtà, testimone di uno stadio di civiltà in cui l uomo era capace di meravigliarsi al cospetto della natura e individuava il divino in ogni sua manifestazione. Un mondo di dèi ed eroi Per quanto si parli comunemente di mitologia e civiltà classica, ponendo sullo stesso piano il mondo greco con quello romano, il pantheon (termine di origine greca, che indica l insieme complessivo delle divinità) venerato dai Romani all inizio non coincideva con quello dei Greci: la sovrapposizione tra le figure divine delle due religioni avvenne piuttosto tardi, quando i Romani nel 55

L’emozione della lettura - volume C
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Epica