L’emozione della lettura - volume C

Virgilio | UNIT 1 | ENEIDE LA VOCE DEI MODERNI Virgilio, Freud e un verso fortunato L influenza esercitata dall Eneide nella storia della cultura europea non si è limitata al mondo delle arti e della letteratura. Il verso 312 del libro VII (flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo, «Se non posso piegare gli dèi, muoverò l Acheronte ), per esempio, deve la sua enorme fortuna novecentesca alla suggestione che esercitò sul grande medico viennese Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della psicanalisi, che lo volle sul frontespizio del celebre libro L interpretazione dei sogni. Probabilmente l editore stesso intuì che si trattava di un testo rivoluzionario e volle che il libro recasse la data del 1900, sebbene fosse uscito il 4 novembre 1899. Freud vedeva nel rifiuto degli dèi tradizionali e nell appello alle potenze infere pronunciato da Giunone una critica della religione e un richiamo al mondo sepolto dell inconscio, che rappresentava la grande scoperta della scienza psicanalitica. L interpretazione dei sogni, infatti, voleva proprio investigare l Acheronte dell anima, cioè l inferno della psiche e delle sue pulsioni nascoste, una realtà antitetica alla razionalità che caratterizza le divinità celesti del pantheon greco-romano. come se Freud avesse voluto avvertire il lettore sin dall inizio che il ricorso agli dèi celesti, nel latino di Virgilio Superi, non fosse sufficiente a comprendere la complessità del- la vita umana, che è caratterizzata anche da componenti oscure e irrazionali. Non a caso, il seguito dell episodio virgiliano vede il coinvolgimento di una potenza infernale, la furia Alletto, che suscita un furore incontenibile in Amata, moglie di Latino, e uno sfrenato desiderio di guerra nel popolo: anche la psicanalisi, in fondo, ambiva a provocare disordine e a mettere in discussione certezze precostituite. da dire che probabilmente Virgilio non aveva messo in conto questa possibilità interpretativa: la citazione voleva essere solo una dotta rievocazione di poesia latina da parte di un medico, quale era Freud, molto appassionato di cultura classica. In una lettera allo scrittore austriaco Stefan Zweig, per esempio, Freud confessava, probabilmente esagerando, di avere letto più di archeologia che di psicologia. noto anche il suo gusto di collezionare reperti di civiltà antiche Greci, Etruschi, Egizi, Romani, Indiani che adorava tenere anche sulla sua scrivania, come si può osservare nel Sigmund Freud Museum di Vienna e nel Freud Museum di Londra, città dove lo studioso morì in esilio nel 1939. Scelto a introduzione di un libro così fortunato, il verso Se non posso piegare gli dèi, muoverò l Acheronte non sarebbe passato affatto inosservato, tanto da diventare uno dei motti della psicanalisi. Arnold B cklin, L isola dei morti, 1883. 344

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Epica