L’emozione della lettura - volume C

Virgilio | UNIT 1 | ENEIDE 720 725 730 735 740 745 750 Da diverse direzioni verremo a quest unico luogo. Tu, o padre, prendi i sacri arredi e i patrii Penati; io non posso toccarli appena uscito da tale lotta e strage, finché non mi mondi a una viva sorgente . Detto così, distendo sulle larghe spalle e sul collo reclino una coperta, la pelle d un fulvo leone, e mi sottopongo al peso; alla destra mi si stringe il piccolo Iulo, e segue il padre con passi ineguali; dietro viene la sposa. Muoviamo per oscure contrade; e mentre poc anzi non mi turbavano i dardi scagliati né i Greci raccolti in avversa schiera, adesso un alito m atterrisce, un suono mi allarma, inquieto e timoroso allo stesso modo per il compagno e per il peso. E già mi avvicinavo alle porte, e mi sembrava di essere scampato a tutto il percorso, quando d un tratto mi parve di udire un appressarsi di passi; il padre, scrutando nell ombra, Figlio esclama, fuggi, o figlio, s avvicinano. Vedo splendenti scudi e bronzi scintillanti . Ignoro qual nume nemico mi confuse la mente e me la tolse nello sgomento. Mentre seguo di corsa sentieri remoti ed esco dalla zona delle vie note, ahi me misero, strappata dal destino Creusa si fermò, o uscì di via, o sedette stanca? Lo ignoro; non riapparve più ai nostri occhi. Non mi avvidi di averla perduta e non le prestai attenzione, prima che fossimo giunti al colle e al tempio dell antica Cerere; qui infine, tutti raccolti, ella sola mancò, e sfuggì ai compagni e al figlio e al marito. Chi non accusai, dissennato, degli uomini e degli dèi? O cosa vidi di più crudele nella città distrutta? Affido ai compagni Ascanio e il padre Anchise e i teucri Penati, e li celo nella cavità della valle. Ritorno in città e mi cingo delle fulgide armi. Decido di riaffrontare tutti gli eventi, di ripercorrere l intera Troia e di esporre di nuovo la vita ai pericoli. Da principio raggiungo le mura e le oscure soglie della porta da cui ero uscito, e seguo a ritroso nella notte ed esploro con lo sguardo i segni delle orme. 717-718. i sacri Penati: gli oggetti sacri utili alla celebrazione dei riti, e i Penati, statuette delle divinità protettrici del focolare domestico. 719. finché non mi mondi: finché non mi purifichi. Enea, reduce dalla lotta con i nemici, non può toccare le statue dei Penati con le mani sporche di sangue, finché non sia purificato con l acqua di una sorgente. 722. reclino: reclinato. fulvo: rossiccio. 306 724. con passi ineguali: il piccolo cerca di tenere il passo più lungo del padre. 725. contrade: vie. 726. i dardi: le frecce. 728. un alito m atterrisce: un soffio di vento è sufficiente a impaurire Enea, che teme per la vita dei propri cari. 729. per il compagno e per il peso: per il figlio Iulo (il compagno), che gli cammina accanto, e per il padre che porta sulle spalle (il peso). 735. nume nemico: dio ostile. 737. sentieri remoti: sentieri non noti. 747-748. i teucri Penati: i Penati troiani, cioè le statuette degli antenati della stirpe troiana. 749. mi cingo armi: mi vesto con le armi rilucenti. 753. della porta: della porta cittadina. 754. i segni delle orme: le impronte dei passi.

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Epica