Il tema: Il fuoco dei ricordi

Che cosa rimane di un amore – qualunque sia stata la sua forza – quando è lontano e sfiorito? Una foto nel portafoglio o nel telefono, un fiore secco dentro un libro, un viso che vorremmo accanto, ma che invece incontriamo soltanto rovistando nel passato?

Chi ha provato l’amore sa bene che esso si nutre, oltre che di presenza, anche di assenza e di memoria. La lontananza, l’imprevisto, l’abbandono se­parano talvolta gli innamorati, spingendoli su strade differenti, per brevi o lunghi periodi, o anche per sempre. Com’è possibile sopravvivere in questo inverno del cuore? Come allontanarsi, nello spazio e nel tempo, dalle gioie che abbiamo condiviso con un’altra persona?

È a questo punto che subentra l’ardente fiamma dei ricordi. Come scrisse il poeta libanese Khalil Gibran (1883-1931), «possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e ti folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via». Il gelo della perdita o della distanza viene, almeno temporaneamente, dissolto, mentre riaffiorano alla mente le tracce della nostra storia d’amore: il taglio dei suoi occhi, il primo bacio, le parole scambiate a mezza voce, le mani che si stringono… Talvolta rievochiamo le immagini delle vecchie avventure d’amore per capire chi siamo, come siamo cambiati, quali gioie inestimabili hanno arricchito la nostra vita. Altre volte, invece, i ricordi ci rattristano con il sapore amaro della loro inconsistenza: quel sorriso, quella carezza, quell’acuta felicità non possono più tornare, se non come sbiaditi fantasmi, a infestare i nostri sogni inquieti.

La fiamma del ricordo brucia insomma in molti modi. Presi nel vortice della memoria, capita anche di trovarci a invocare l’oblio: senza di esso, infatti, il passato ci risucchia nel suo gorgo e non vuole lasciarci andare. I ricordi diventano, in questo caso, una prigione, che ci preclude ogni nuova esperienza. Quando invece lottiamo per trattenere il passato, ci accorgiamo che inesorabile si sfalda, cancellato da una forza a cui è inutile opporsi: a nulla valgono le foto, gli oggetti, le parole degli altri; a nulla i nostri goffi tentativi di stringerli. Dove vanno le memorie, quando il fuoco si estingue? Che cosa rimane dell’amore che abbiamo vissuto, quando ne perdiamo l’ultima immagine?

L’emozione della lettura - volume B
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Poesia e teatro