L’autrice
Alda Merini nasce a Milano nel 1931. Interrotti gli studi per motivi economici, non ignora la sua vocazione poetica e nel 1953 pubblica il suo primo libro di versi, La presenza di Orfeo; nello stesso periodo comincia a manifestare segni di squilibrio psichico, e viene ricoverata per un breve periodo in una casa di cura milanese. Dopo essersi sposata, nel 1954, la sua salute peggiora, e per quattordici anni viene internata a più riprese in manicomio. In questo periodo smette di pubblicare versi: riprenderà nel 1980, due anni dopo la definitiva uscita dall’istituto. Rimasta vedova, Alda Merini si risposa con un poeta molto più anziano di lei e si trasferisce a Taranto per poi fare stabilmente ritorno a Milano, dove a partire dagli anni Novanta pubblico e critica iniziano ad apprezzare la sua lirica strettamente intrecciata alla vita e capace di esplorare in particolare il territorio dell’amore e quello del sacro. Sul finire del secolo diventa un vero e proprio mito letterario: la poetessa folle che conduce un’esistenza da outsider, tra amori, solitudine, malattia mentale e scrittura letteraria. Tra le sue opere più importanti ricordiamo La Terra Santa (1984), La volpe e il sipario (1997) e l’antologia Fiore di poesia (1998). Muore nel 2009 a Milano.