Prova C
Le donne leggono sempre di più
Elisabetta Rasy, in “Il Sole 24 Ore”, versione online, 24 aprile 2017
Elisabetta Rasy, in “Il Sole 24 Ore”, versione online, 24 aprile 2017
Elisabetta Rasy (n. Roma 1947) è una giornalista, saggista, scrittrice che ha dedicato molte delle sue forze a scritture e indagini sulla situazione femminile nel tempo e alla valorizzazione di figure esemplari di donna. Attenta a questioni linguistiche e ai cambiamenti dei consumi culturali, in questo testo la Rasy analizza un’inchiesta sulla lettura realizzata dalla Doxa, un istituto specializzato in sondaggi d’opinione.
Gli italiani non perdono l’antica e consolante abitudine di leggere prima di addormentarsi,
peccato però che i libri che raggiungono il comodino accanto al letto non
siano molto numerosi. È uno degli aspetti che emergono da una inchiesta Doxa,
realizzata per il Sole 24 Ore-Domenica, condotta, tra il 5 e il 7 aprile scorsi, su una
5 community di persone (714) che usano lo smartphone e che hanno familiarità con
le app. Prendendo in prestito le parole freudiane si potrebbe definire il lettore che
emerge da questa indagine una figura “perversa e polimorfa”: perversa per il rapporto
diffidente o reticente verso la lettura e polimorfa per le tante differenze che
caratterizzano la sua globale fisionomia.
10 Anche se con l’aumento della popolazione e la scolarizzazione di massa degli
anni Sessanta la percentuale dei lettori attuali è molto superiore (68 vs. 38) a quella
del dopoguerra, oggi come ieri le preferenze dei consumatori di carta stampata vanno
ai grandi romanzi. Ma nel 1950, oltre ai bestseller più o meno del giorno – da
Via col vento a Per chi suona la campana a Il mulino del Po – c’erano tra i favoriti ancora
15 alcuni classici italiani, da Le ultime lettere di Jacopo Ortis a I promessi sposi. Oggi, accanto
ai big delle classifiche, ci sono classici d’altro genere: Il piccolo principe e Il Signore
degli anelli, e tra gli autori di casa nostra Il nome della rosa.
Nei lettori odierni cambiano le abitudini, soprattutto per quello che riguarda
le età della lettura (anche se a ogni fascia d’età la carta stampata continua a essere
20 preferita ai libri digitali). Nei millennials, cioè i giovani tra i 18 e i 35 anni, il piacere,
o il bisogno, di leggere scende man mano che cresce l’età: fino ai 25, il trenta per
cento dei ragazzi legge più di dieci libri l’anno, superata quella soglia anagrafica la
maggior parte (il quarantaquattro per cento) si attesta sui tre o quattro libri lungo
tutto l’arco delle stagioni, mentre è solo il ventisette per cento che ne legge oltre una
25 decina. Si tratta di ragazzi che di lettura in generale se ne intendono: il rapporto con
lo smartphone e le app passa soprattutto attraverso le lettere dell’alfabeto. Nel caso
di questi giovani digital native non c’entra dunque il livello di istruzione e neanche le
seduzioni dell’informatica, dove gli adolescenti e i ventenni si sentono a casa, ma un
vero e proprio calo di desiderio verso un oggetto, il libro, precedentemente amato.
30 Diverso il volto del lettore odierno anche tra Nord e Sud: dal Centro in giù si legge
meno, anche se è minima, in tutta la penisola, la percentuale (intorno al cinque per
cento) di chi non legge mai un libro.
Ma se si domanda a che cosa sottraggono il tempo per leggere a coloro che
invece, pochi o abbastanza numerosi, i libri li prendono in mano la risposta pressoché
35 unanime è: la televisione. Come è allora il volto più accattivante, più promettente
del lettore italiano? Giovane, certo, ma soprattutto femminile. Qui il
divario è netto e si conferma che oggi la lettura è donna: legge più di dieci libri in
un anno il trentacinque per cento delle intervistate contro il diciannove per cento
degli uomini ascoltati per l’indagine. Non è una novità ma una felice tradizione
40 della modernità, cominciata fin dai primi passi tardo settecenteschi e ottocenteschi
dell’emancipazione femminile. Oggi però il dato è più interessante. In passato
la passione delle donne per i libri – romanzi soprattutto – era collegata, nella
opinione pubblica misogina che sapeva trasformare ogni qualità femminile in
vizio, alla loro inattività sociale. Ma per le cittadine multitasking di oggi il tempo
45 è il bene più prezioso, eppure sono le indaffaratissime dei nostri giorni che sostengono
il livello della lettura in Italia. Il che non è solo una medaglia sull’affaticato
petto femminile, ma anche una precisa indicazione: non è vero che non si legge
per mancanza di tempo. Un elemento sul quale chi si occupa della diffusione dei
libri e della lettura dovrebbe riflettere.
C1. Su chi è stata condotta l’indagine che l’autrice commenta nell’articolo?
C2. Da chi è stata realizzata l’indagine?
C3. Per chi è stata realizzata l’indagine?
C4. L’articolo si apre con un’infografica. Qual è l’argomento?
C5. Quale forte elemento di discontinuità emerge dalla prima infografica?
C6. Completa le frasi, scegliendo, tra le parole proposte, quelle adatte a non alterare il senso desumibile dall’articolo.
• italiani • eterogenea • mafiosi • favore • maligna • prestigio
a) L’immagine di lettore che emerge dall’indagine è perversa e .
b) Il dei consumatori di carta stampata va ai grandi romanzi.
c) Oggi, accanto ai big delle classifiche, ci sono classici d’altro genere: Il piccolo principe e Il Signore degli anelli, e tra gli autori Il nome della rosa.
C7. Quali sono i fattori che hanno facilitato l’incremento dei lettori dal 1950 al 2017?
C8. A circa metà articolo, la redazione del “Sole 24 ore” ha inserito nella gallery due tagcloud (letteralmente “nuvole di etichette”), ossia due rappresentazioni visive di concetti e parole chiave. Osservale e rispondi alle seguenti domande.
a) Che cosa rappresentano?
b) Quali informazioni aggiuntive rispetto al testo di Elisabetta Rasy puoi ricavare dalle due tagcloud?
c) Nel 2017 è più letto Il Codice da Vinci di Dan Brown o Il diario di Anne Frank?
C9. In quale parte del testo si sintetizzano i dati forniti da questo grafico, estratto dalla gallery di immagini dell’articolo originale?
C10. Chi sono i millennials?
C11. Quali risultati ha dato l’indagine a proposito della lettura nei millennials?
C12. Al libro la maggioranza degli italiani preferisce
C13. Sulla base dei dati dell’indagine 2017 riportati nell’articolo, indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
a) Fino a venticinque anni, il quaranta per cento dei ragazzi italiani legge più di dieci libri l’anno.
b) Dopo i venticinque anni, il ventisette per cento dei ragazzi italiani legge più di dieci anni l’anno.
c) Circa il cinque per cento degli italiani non legge mai un libro.
d) Nel Nord Italia si legge meno che al Centro.
C14. L’autrice propone un ritratto del lettore italiano più promettente. Completa il riassunto rintracciando nel testo le parole e i dati adeguati.
Il lettore che si dedica di più alla lettura è ma soprattutto è . Il delle intervistate, infatti, ha affermato di leggere più di libri all’anno (solo il degli uomini ha dato la medesima risposta).
C15. Riassumi le conclusioni del brano, completando liberamente la frase proposta.
Le donne di oggi sono forti lettrici non per una maggiore disponibilità di tempo rispetto agli uomini ma perché
C16. Elisabetta Rasy invita soprattutto due categorie di persone a tener conto delle conclusioni sulla lettura delle donne di oggi. Quali?
L’emozione della lettura - volume A
Narrativa