7.4 - Mondi che migrano: flussi di lavoratori e turisti

7 DEMOGRAFIA E POPOLAZIONE MONDIALE

7.4 Mondi che migrano: flussi di lavoratori e turisti

La crescita della popolazione mondiale, i progressi tecnologici nelle comunicazioni e nei trasporti, le conseguenze della globalizzazione economica e culturale hanno fatto sì che un numero sempre maggiore di persone si sposti ogni giorno da una parte all’altra del mondo per i motivi più disparati.

I nuovi movimenti migratori 

In passato erano frequenti le migrazioni di interi popoli a causa (o in conseguenza) di guerre o invasioni. Gli spostamenti forzati in seguito a conflitti, carestie e catastrofi naturali esistono tuttora ( DOSSIER, p. 176), ma oggi ci si trasferisce prevalentemente per cercare lavoro e migliori condizioni di vita.

I movimenti migratori possono essere interni a un Paese oppure internazionali. Attualmente nel mondo si contano circa 244 milioni di immigrati internazionali, cioè persone che risiedono in un Paese diverso da quello in cui sono nate. Anche se possono sembrare molti, in realtà si tratta di poco meno del 3% della popolazione mondiale: la grande maggioranza delle persone vive nel proprio Paese di origine ( carta).

L’immigrazione internazionale tuttavia è molto importante sul piano economico, sociale e culturale. Per esempio, dal punto di vista economico, nei Paesi avanzati gli immigrati generalmente svolgono i lavori più “umili” ma necessari, che gli altri tendono a evitare. Inoltre, in genere hanno un’età media inferiore a quella della popolazione del Paese che li ospita: la loro presenza contribuisce a limitare il calo delle nascite, e quindi la scarsità di giovani, fenomeni che affliggono molti Paesi sviluppati come l’Italia. La convivenza di persone originarie di Paesi diversi permette infine di confrontare abitudini, religioni e culture differenti, contribuendo alla formazione di una società multiculturale e all’accelerazione del processo di globalizzazione; purtroppo non mancano le reazioni negative, che come abbiamo visto possono anche degenerare in episodi di intolleranza e razzismo. Così come non mancano i problemi legati all’immigrazione clandestina ( focus).

Le correnti migratorie oggi più importanti partono dai Paesi in via di sviluppo e giungono a quelli avanzati ed emergenti; ci si sposta quindi soprattutto dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina verso l’Europa, il Nord America e l’Oceania, soprattutto l’Australia ( ATLANTE, pp. 34-35). Esistono però molte eccezioni: fra le altre, il Sudafrica è meta di molti immigrati asiatici (soprattutto indiani), mentre diversi Paesi del golfo Persico attraggono molti lavoratori provenienti dall’Africa e dal resto dell’Asia. Esiste poi il fenomeno dei migranti di alto livello, cioè con professioni altamente specializzate (ingegneri, scienziati, manager, sportivi professionisti, creativi), che non rispettano queste correnti migratorie e si spostano spesso tra le varie “città globali” del mondo.

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L’era del turismo globale 

Oltre ai migranti, esistono molte altre persone che si spostano tra località o Stati differenti per periodi più brevi e per svariati motivi: per partecipare a un congresso o una fiera, per compiere un pellegrinaggio religioso, o semplicemente per proprio piacere personale o interesse culturale. Si tratta dei turisti, che nel 2015 sono stati nel mondo quasi un miliardo e 200 milioni.

Il turismo è diventato un fenomeno globale e diffuso tra ampie fasce della popolazione solo in tempi relativamente recenti, circa un paio di secoli fa. Prima viaggiare per piacere era un privilegio riservato alle classi più elevate; in seguito la diffusione dei mezzi di trasporto personali e di massa come il treno e l’automobile, l’aumento generalizzato del livello di benessere della popolazione e i cambiamenti nel mondo del lavoro e delle leggi che lo regolamentano (che hanno stabilito il diritto dei lavoratori a prendersi dei periodi di riposo) hanno portato alla nascita del cosiddetto turismo di massa.

Il turismo può essere internazionale, quando si viaggia da un Paese all’altro, oppure interno, quando ci si sposta tra località di uno stesso Paese. Oggi il turismo è un’importante fonte di reddito per alcune località e Paesi, e in molti Stati rappresenta, con le attività economiche a esso legate, una delle voci principali della ricchezza nazionale. Il Paese più visitato al mondo è la Francia, con 84 milioni di turisti internazionali nel 2015, seguita dagli Stati Uniti (75 milioni di arrivi) e da Spagna (68 milioni) e Cina (quasi 57 milioni). L’Italia è al quinto posto con 50 milioni di presenze.

FOCUS

L’immigrazione clandestina
Molti immigrati vivono nel pieno rispetto delle leggi sull’immigrazione dello Stato in cui risiedono; altri invece arrivano in un Paese e vi soggiornano senza che le autorità locali abbiano dato loro il permesso.
Sono gli immigrati clandestini, che entrano nel Paese di destinazione di nascosto, quasi sempre dopo lunghi e pericolosi viaggi via terra o via mare, spesso gestiti dalla criminalità organizzata. Se non vengono scoperti mentre tentano di attraversare la frontiera e rimandati indietro, gli immigrati clandestini sono costretti a vivere senza farsi rintracciare dalle autorità, senza usufruire di gran parte dei servizi pubblici (in quanto “non esistono” agli occhi dello Stato) e lavorando “in nero”, cioè senza un regolare contratto. Proprio per questa loro esistenza “sotterranea” è difficile stimare quanti siano i clandestini nel mondo, ma si pensa ammontino a decine di milioni. Molte volte il loro arrivo costituisce un’emergenza sociale e umanitaria, come nel caso dei barconi colmi di immigrati che salpano dalle coste africane per raggiungere la Spagna o l’Italia meridionale, molti dei quali affondano durante il viaggio, provocando ogni anno centinaia di morti.

Immigrati in un centro di identificazione ed espulsione, in Italia.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Qual è la direzione delle principali correnti migratorie di oggi?
  • Quali sono gli effetti positivi della migrazione internazionale?
  • Che cosa si intende con l’espressione “turismo di massa”?

Il nuovo Storia&Geo - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille