7.3 - Demografia e risorse

7 DEMOGRAFIA E POPOLAZIONE MONDIALE

7.3 Demografia e risorse

Come abbiamo visto, le dinamiche demografiche sono determinate da cambiamenti economici, sociali e culturali; a loro volta, queste dinamiche provocano problemi, e pongono sfide, sul piano dell’economia, della cultura, della società, della politica e dell’ideologia ( focus).

Il problema principale a riguardo è l’aumento del consumo di risorse causato dalla crescita della popolazione mondiale. Secondo un rapporto pubblicato nel 2012 dal Comitato per la Sostenibilità Globale, organo dell’Onu, le risorse disponibili sulla Terra potrebbero non essere sufficienti a sostenere la crescita demografica dei prossimi anni, a meno che non avvenga una radicale ridistribuzione delle risorse attualmente disponibili. Sempre secondo il rapporto Onu, nel 2030 la popolazione mondiale avrà bisogno del 50% di cibo, del 45% di energia e del 30% di acqua in più rispetto a oggi. Questa maggiore domanda deriva in parte dall’aumento della popolazione, in parte dall’innalzamento del livello medio di benessere ( carta).

Quando aumenta la popolazione

Il primo caso, l’aumento della popolazione, si sta verificando soprattutto nei Paesi più poveri, come quelli africani, che si trovano nella prima fase della transizione demografica. Nell’Africa subsahariana il successo delle campagne dell’Onu e di altri organi per diffondere l’uso dei vaccini o prevenire malattie come la malaria (che in Africa contagia circa 300 milioni di persone all’anno) ha causato una drastica diminuzione della mortalità, soprattutto infantile, e un allungamento della speranza di vita. Nel mondo, i bambini morti sotto i cinque anni a causa delle malattie e della denutrizione sono passati da 12,4 milioni nel 1990 a 6,6 milioni nel 2012.

Tuttavia tali progressi rischiano di essere di breve durata se, alla riduzione del tasso di mortalità e all’aumento della popolazione, non corrisponde un analogo aumento delle risorse tale da garantire il sostentamento della popolazione in crescita.

Per questo motivo organi come la Fao e altre agenzie umanitarie promuovono campagne volte a incrementare la produttività dell’agricoltura nei Paesi africani, battendosi contro la scarsa fertilità di molti territori, le difficili condizioni climatiche che causano spesso devastanti siccità e carestie (come avviene periodicamente nei Paesi del Corno d’Africa, tra cui Somalia ed Etiopia), e la forte instabilità politica della regione.

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FOCUS

demografia e ideologia
La demografia non influenza soltanto gli aspetti economici di una società, ma è spesso anche alla base di dibattiti sociali, politici e ideologici. I dati sulla crescita o la composizione delle popolazioni vengono infatti frequentemente usati da gruppi religiosi e politici per sostenere le proprie argomentazioni.La demografia, per esempio, gioca un ruolo importante nella difficile convivenza tra etnie e religioni nello Stato di Israele, Paese dove, secondo alcuni osservatori, sta per scoppiare una piccola “bomba demografica”. La popolazione israeliana è infatti composta per il 75% da individui di origine e religione ebraica, e per il 20% circa da arabi palestinesi, soprattutto di religione islamica. Tra le due componenti della popolazione ci sono anche importanti differenze demografiche: gli ebrei israeliani aumentano con un tasso di crescita dell’1,7% e hanno un profilo piuttosto “vecchio”, mentre gli arabi israeliani crescono con un tasso molto maggiore, il 2,6%, e hanno una popolazione molto più giovane. A questi ritmi, gli arabi potrebbero arrivare a costituire la maggioranza della popolazione di Israele entro pochi anni, un’eventualità vista con grave allarme da molti gruppi nazionalisti ebraici, i quali temono che Israele possa perdere il carattere fondamentalmente ebraico che ha ispirato la fondazione stessa del Paese nel 1948.

Un bambino palestinese davanti ai soldati israeliani.

Quando aumenta il benessere

L’innalzamento del livello medio di benessere riguarda invece, soprattutto, i Paesi che stanno vivendo la seconda fase della transizione demografica o che ne sono appena usciti, come Cina, India, Brasile. In questi Paesi un’importante fetta della popolazione sta uscendo dalla povertà, e altri stanno formando una “classe media” analoga, quanto a ricchezza e stili di vita, a quella presente nei Paesi avanzati dell’Europa e del Nord America. Questo sviluppo è senza dubbio un fatto positivo, che contribuisce a ridurre le disparità fra i vari Paesi del mondo per quanto riguarda la qualità della vita; d’altra parte, però, un tale aumento del livello di benessere ha un costo importante in termini di consumo di risorse ed energia.

Passare dalla povertà a una condizione migliore significa, per molti nuclei familiari, avere a disposizione elettrodomestici, un veicolo a motore, consumare cibi più vari e che richiedono un notevole dispendio di risorse per essere prodotti (come la carne): tutti questi cambiamenti comportano un cospicuo aumento dell’impronta energetica ed ecologica, quindi dell’impatto sull’ambiente. Per esempio, uno degli indicatori standard del livello di benessere di un Paese è il numero di automobili in rapporto agli abitanti.

Pensiamo al caso della Cina, dove lo sviluppo economico sta portando alla formazione di una folta classe media: attualmente in Cina sono in circolazione 90 automobili ogni 1000 abitanti; se la diffusione del benessere portasse questo dato al livello di quello degli Stati Uniti, che è quasi quattro volte maggiore con 357 auto ogni 1000 abitanti, in Cina arriverebbero a circolare quasi mezzo miliardo di auto, con conseguenze incalcolabili in termini di consumo di energia e soprattutto di inquinamento.

È evidente che un aumento generalizzato del livello di benessere nei Paesi emergenti non sarà sostenibile ancora a lungo, a meno che non ci sia un radicale ripensamento del concetto di “benessere” in termini di sostenibilità energetica e ambientale, e che gli stessi Paesi avanzati avviino un processo di “decrescita” che porti a un minor consumo di risorse pur mantenendo alti gli standard di vita.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Qual è il problema principale che si manifesta in seguito a un aumento repentino della popolazione?
  • Che cosa accade quando aumenta il benessere della popolazione?
  • Che cosa si auspica per il futuro?

Il nuovo Storia&Geo - volume 2
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