7.2 L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE

Laboratorio DELLE FONTI 

LE IMMAGINI

Il potere teocratico nei monumenti di Ravenna

Dopo la fine dell’impero romano d’Occidente, Ravenna fu la più importante città della penisola Italica, divenendo la capitale del regno ostrogoto e poi dell’esarcato bizantino. Il ruolo della città è testimoniato dagli splendidi edifici che vi vennero edificati in quel periodo.
Oltre a una funzione ornamentale, la costruzione dei monumenti aveva lo scopo di celebrare il cattolicesimo (che aveva subito le persecuzioni degli Ostrogoti ariani) ed esaltare l’imperatore Giustiniano e la sua corte. Mentre il primo aspetto emerge con evidenza nelle raffigurazioni della basilica di Sant’Apollinare in Classe, edificata presso il porto di Ravenna (chiamato appunto Classe, dal latino classis, “flotta”), la celebrazione della corte imperiale costituisce il soggetto dei grandi mosaici che ornano la basilica di San Vitale, la cui costruzione iniziò durante la dominazione ostrogota sull’Italia e terminò dopo la conquista di Ravenna da parte di Giustiniano. Poiché, in realtà, né l’imperatore né la sua consorte visitarono mai Ravenna, queste raffigurazioni avevano forse la funzione di celebrare simbolicamente la dimensione teocratica del potere di Giustiniano.

I mosaici bizantini di Ravenna

Mosaici policromi, VI secolo d.C.
Basilica di San Vitale, Ravenna.

LA CENSURA BIZANTINA 

Quando i Bizantini conquistarono l’Italia, in seguito alla guerra greco-gotica, oltre a erigere splendidi monumenti ed edifici pubblici per esaltare la grandezza dell’impero, si preoccuparono anche di cancellare tutte le tracce del precedente regno ostrogoto.
A Ravenna, scelta per la sua posizione strategica come capitale dell’esarcato, furono per esempio modificati i mosaici che ornavano l’interno della basilica di Sant’Apollinare Nuovo, fatta edificare da Teodorico, e che riproducevano il re ostrogoto e la sua corte. Ancora oggi, tra le colonne del mosaico che raffigurava il palatium (il palazzo reale di Teodorico), si intravedono le sagome delle figure dei personaggi che furono cancellati e al cui posto furono inserite raffigurazioni di tendaggi; su alcune colonne si notano anche delle mani che non furono eliminate dal mosaico.



Il palazzo di Teodorico raffigurato in un mosaico della chiesa di Sant’Apollinare Nuovo.

  • Il fatto che siano gli imperatori a portare il pane e il vino per il sacramento, così come la nomina del vescovo da parte di Giustiniano, sono chiari esempi di quello che viene chiamato “cesaropapismo”. Perché? Spiegalo con parole tue. 
  • Si può parlare, per queste immagini, di “propaganda”? Motiva la tua risposta.

Il nuovo Storia&Geo - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille