2.1 MESOPOTAMIA, DALLE CITTÀ AGLI IMPERI 

 DOSSIER TECNOLOGIA

L’invenzione della ruota

L’economia delle civiltà fluviali fu caratterizzata dall’integrazione tra le attività artigianali e lo sviluppo commerciale, come testimonia una delle più importanti invenzioni della storia: la ruota.
Per chi è abituato a muoversi su mezzi di locomozione dotati di ruote è difficile immaginare un mondo privo di questa innovazione tecnologica. Eppure, per i trasporti via terra, fino al VI millennio a.C. si utilizzava esclusivamente il dorso degli animali (asini, cavalli, cammelli, buoi). In seguito furono inventate slitte di legno, che venivano trainate dagli animali da tiro; a causa dell’attrito con il terreno, però, questi mezzi erano lentissimi e gli spostamenti risultavano molto difficoltosi, soprattutto in caso di carichi pesanti. Quando fu introdotta la ruota di legno si verificò dunque una grande trasformazione: riducendo in gran parte l’attrito con il terreno grazie al rotolamento, la ruota consentiva di far trainare dagli animali anche carichi molto pesanti, a velocità nettamente superiori.
Le prime testimonianze dell’uso della ruota risalgono alla seconda metà del IV millennio a.C., in Mesopotamia; furono infatti i Sumeri a impiegare per primi questa straordinaria novità, che rivoluzionò i trasporti e favorì notevolmente le attività commerciali. Secondo gli storici, l’idea di utilizzare la ruota per il trasporto dei carichi derivò dal tornio, impiegato dai vasai per modellare i recipienti realizzati con la ceramica. Questo strumento era costituito da un piatto girevole che permetteva di dare agevolmente la forma desiderata all’impasto di argilla postovi sopra, prima della cottura nel forno. Fu il moto rotatorio del tornio, probabilmente, a suggerire agli artigiani sumeri l’idea di trasferire il movimento ai carri da trasporto, attraverso l’impiego di ruote di legno.
Il carro divenne ben presto importantissimo per lo sviluppo della civiltà sumera, anche in ambito militare, come afferma lo storico australiano Vere Gordon Childe:


«Il loro primissimo uso, meglio accertato dai reperti archeologici, fu come macchina da guerra e come carro funebre per il trasporto delle salme reali alle loro tombe. I primi veri veicoli che siano giunti fino a noi sono i carri funebri sepolti insieme con gli animali da tiro e coi servi nelle tombe reali di Kish, Susa e Ur. Prima del 2500 a.C. la sepoltura insieme col carro funebre era divenuta una prerogativa dei re della Mesopotamia. […] Sembra che il veicolo su ruote si associasse, sin dall’inizio, con la regalità, e che questo concetto si sia diffuso con la ruota. Tuttavia già prima del 3000 a.C. il veicolo su ruote era usato anche come macchina militare. I carri da guerra furono indubbiamente un’arma decisiva nella guerra sumerica prima e dopo il 2500 a.C. […] Tenendo conto delle risorse relativamente scarse di cui disponevano le prime società umane, il carro da guerra potrebbe essere paragonato all’odierno carro armato; si trattava di una macchina che solo i ricchi Stati civilizzati potevano permettersi di produrre e contro cui nessuna tribù barbara o contado ribelle poteva osare competere. I miglioramenti introdotti nei veicoli da trasporto possono essere derivati da quelli apportati ai carri da guerra». 


V.G. Childe, “Il moto rotatorio”, in AA.VV., Storia della tecnologia, Boringhieri, Torino 1961.

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana