4.4 LE GUERRE CIVILI

Laboratorio DELLE FONTI 

LE IMMAGINI

I Romani a teatro

Tra le opere letterarie greche che conobbero vasta diffusione a Roma, un ruolo particolarmente importante fu svolto dalle tragedie e dalle commedie. Dal momento che il loro legame con l’attualità era ovviamente venuto a mancare, le opere degli autori greci furono rielaborate per la rappresentazione in un nuovo contesto politico e sociale. Tuttavia esse costituirono anche il principale modello per la nascita di un teatro latino nuovo e originale.
Fino alla metà del I secolo a.C., Roma non ebbe teatri stabili. Una legge del senato vietava la costruzione di teatri in muratura, probabilmente per evitare gli assembramenti della popolazione, considerati pericolosi per l’ordine pubblico. Gli spettacoli si svolgevano in strutture di legno o in spazi provvisori, che non avevano la solennità delle cavee greche.
Il primo teatro romano in muratura fu fatto edificare da Pompeo nel 55 a.C., per celebrare le sue vittorie in Oriente: si trattava di una struttura imponente, ornata con statue e colonne molto pregiate, il cui scopo era quello di esaltare, presso la popolazione di Roma, la sua immagine pubblica.

Mosaici, rilievi e dipinti

I secolo a.C.- I secolo d.C.
Museo Pio Clementino, Stato del Vaticano (immagine 1);
Museo archeologico nazionale, Napoli (immagini 2-4).

TERENZIO E LA CONCORRENZA DEGLI SPETTACOLI FRIVOLI 

Se per i Greci il teatro aveva una funzione sociale e culturale fondamentale, a Roma rappresentava soprattutto una forma di divertimento per la plebe urbana.
Di conseguenza, gli autori romani subivano la concorrenza di spettacoli frivoli, che attiravano il pubblico molto più dei drammi impegnati che essi mettevano in scena. Troviamo una testimonianza di ciò nel prologo di una commedia di Terenzio, intitolata Hecyra (La suocera), in cui l’autore lamenta di non essere riuscito per ben due volte a terminare la rappresentazione, la prima a causa di funamboli, la seconda per dei gladiatori, gli spettacoli più interessanti per il popolo romano.
«Rieccovi la tanto infelice Suocera, che mai fu recitata in silenzio. [… ] Alla sua “prima”, la gloria dei pugili e la curiosità per un funambolo, con claqueurs, grida e strepiti di donne, mi allontanò prima che terminasse. Ai nuovi unii i vecchi costumi così, per prova: la rimisi in scena. Furono applausi dopo il primo atto, ma alla notizia di una performance di gladiatori, il popolo vola: calca, rumore, botte per un posto; e il posto, io, non potei mantenerlo.»
(Terenzio, Hecyra, 28-42, traduzione di L. Pepe, Mondadori, Milano 1993). 

  • Nelle immagini 1, 2 e 3 vedi rappresentate alcune delle maschere usate nel teatro romano. A tuo parere, quali effetti intendevano provocare tra il pubblico?
  • Che cosa puoi dedurre dal fatto che assieme alle maschere o agli attori siano rappresentati anche gli strumenti musicali?
  • Nell’immagine 2 le donne rappresentate sono molto alte: che cosa ti suggerisce questo particolare?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana