4.4 LE GUERRE CIVILI

 DOSSIER CIVILTÀ

I contatti romani con l’Oriente

I contatti dei mercanti romani con il Vicino Oriente cominciarono a farsi frequenti a partire dal I se­colo a.C., quando l’influenza commerciale e politica di Roma si estese anche su queste aree. Attraverso i regni ellenistici, la città egemone nel Mediterraneo entrò così in contatto anche con gli imperi dell’Estremo Oriente. Oltre a perle, pietre preziose, profumi e unguenti, i mercanti portavano a Roma spezie dall’India e tessuti di seta dalla Cina.
L’importazione di quest’ultima preziosissima merce, la cui produzione restò sconosciuta in Europa fino al Medioevo, alimentò un fiorente commercio. La seta era infatti una merce rara, che per il suo valore assicurava ai mercanti elevati profitti, in grado di giustificare lunghi e rischiosi viaggi attraverso l’Asia.
Grazie al commercio della seta furono stabiliti i primi contatti tra Roma e l’impero cinese della dinastia Han, con la mediazione dei regni che si trovavano sul percorso seguito dai mercanti. L’espressione “via della seta” fu coniata alla fine del XIX secolo da un geografo tedesco proprio per indicare le vie commerciali che collegavano il Mediterraneo con le coste cinesi dell’oceano Pacifico.
Nel corso del tempo tali itinerari mutarono per i cambiamenti politici avvenuti nei territori attraversati, spesso causa di impedimento al passaggio dei mercanti. Tra il II secolo a.C. e il III secolo d.C. gli ampi spazi dell’Asia centrale furono infatti il teatro delle migrazioni degli Unni, una popolazione nomade che, dopo aver minacciato la Cina, avrebbe in seguito invaso anche l’Europa.
La via della seta era stata aperta proprio dalle esplorazioni che gli imperatori cinesi avevano organizzato alla fine del II secolo a.C. per cercare alleati tra i regni dell’Asia centrale contro gli Unni, che premevano ai confini settentrionali dell’impero. I resoconti degli esploratori avevano fornito ai mercanti le informazioni necessarie per creare i loro traffici redditizi.
Lungo questo percorso, tuttavia, non erano trasportate solo le merci. La via della seta costituì per molti secoli un corridoio transcontinentale tra il mondo romano e l’antica Cina anche da un punto di vista “immateriale”: una via di comunicazione fondamentale per gli scambi culturali tra l’Occidente e l’Oriente.
Gli storici antichi sostengono che i primi contatti diretti tra Romani e Cinesi siano avvenuti verso la metà del I secolo a.C., in seguito alla sconfitta subita dalle legioni romane nella campagna militare contro il regno dei Parti. I primi documenti ufficiali che attestano l’arrivo di ambascerie di Roma in Cina risalgono tuttavia al 166 d.C.
In questo periodo di sicuro i Romani conoscevano bene questi territori, come dimostrano le descrizioni contenute nella Geografia di Tolomeo, che risale alla metà del II secolo d.C.
Il senato romano tentò più volte, inutilmente, di proibire l’uso della seta. Con il pretesto di frenare la diffusione di una moda considerata lasciva a causa della trasparenza dei tessuti, si intendeva in realtà impedire il deflusso di grandi quantità di oro verso l’Oriente.

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana