Verso le competenze

VERIFICA

 Conoscere i tempi e gli spazi

1. Completa la linea del tempo, inserendo le lettere corrispondenti agli avvenimenti indicati. Poi colora le aree conquistate da Roma alla fine delle guerre sannitiche.



a. Sconfitta di Pirro a Benevento.

b. Invasione e saccheggio di Roma da parte dei Galli.

c. Secessione della plebe sul colle Aventino.

d. Fondazione di Roma secondo la leggenda.

e. Sconfitta definitiva dei Sanniti a Boviano.

f. Cacciata di Tarquinio il Superbo e istituzione della repubblica.



 Conoscere il contesto

2. Completa la mappa concettuale inserendo al posto giusto i passaggi mancanti elencati sotto.


supremazia di Roma sui popoli latini favorevole posizione geografica di Roma sviluppo economico e demografico dei Romani completa romanizzazione della penisola Italica


 Conoscere il lessico specifico

3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.


a. Il dittatore restava in carica al massimo sei mesi.

  •      V        

b. Il senato era l’assemblea politica romana che riuniva patrizi e plebei e che controllava l’operato dei consoli.

  •      V        

c. I questori erano magistrati che amministravano l’economia dello Stato romano e la riscossione delle tasse.

  •      V        

e. I pontefici erano plebei che lavoravano come operai nella costruzione dei ponti.

  •      V        

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 Analizzare e classificare

4. Associa ogni fenomeno al contesto geostorico corretto, inserendo la lettera corrispondente nei quadratini.

  • Prima guerra sannitica
  • Guerra contro Pirro
  • Monarchia di Servio Tullio
  • Seconda guerra sannitica
  • Predominio etrusco su Roma
  • Terza guerra sannitica
  • Romanizzazione dell’Italia
  • Nascita della repubblica romana   

a. Primi esempi di impiego degli elefanti in battaglia.

b. Arruolamento dei cittadini romani in base al censo.

c. Costruzione della cloaca maxima a Roma.

d. Istituzione delle colonie e dei municipi.

e. Intervento dei Romani in soccorso alla città di Capua.

f. Inizio della costruzione della via Appia.

g. Alleanza tra Sanniti, Etruschi, Umbri e Galli contro Roma.

h. Istituzione dei comizi centuriati.

 Mettere a confronto

5. Completa la tabella, confrontando la civiltà etrusca e quella romana.


Caratteristiche Città etrusche Roma
a. Principali cariche e istituzioni    
b. Ceti sociali dominanti     
c. Risorse economiche più importanti
 
 

d. Divinità principali    
e. Alfabeto e lingua    

 Ricostruire cause e conseguenze

6. Completa il testo inserendo negli spazi vuoti i termini sotto elencati.


comizi questori censori consoli edili tribuni dittatura carriera patrizi


La magistratura romana più importante era quella dei ................................................... , che guidavano l’esercito e controllavano l’applicazione delle leggi. Inizialmente erano scelti esclusivamente tra i ................................................... che avevano percorso tutti i gradi della ................................... militare. ...................................... erano invece chiamati i magistrati che si occupavano dell’amministrazione cittadina, mentre i ................................................... amministravano le finanze dello Stato. I ............................................... , eletti ogni cinque anni dai .......................... centuriati, controllavano il reddito dei cittadini romani. Una magistratura straordinaria era la ................................................... , dotata di pieni poteri e istituita solo in casi di estrema necessità, mentre la carica riservata ai plebei era quella dei ................................................... della plebe, che potevano opporsi con il loro veto alle leggi che giudicassero sfavorevoli alle classi sociali inferiori.

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VERSO IL COMPITO DI REALTÀ

Leggi il seguente testo, tratto da un brano dello storico latino Tito Livio, che riprende le antiche tradizioni mitologiche relative alla fondazione della città di Roma. Poi rispondi alle domande.


Romolo e Remo furono presi dal desiderio di fondare una città in quei luoghi in cui erano stati esposti ed allevati. […] S’insinuò poi tra queste considerazioni quel male ereditario ch’è la cupidigia di regnare, e in conseguenza di ciò nacque l’indegna contesa originata da motivi piuttosto futili. Poiché erano gemelli, e non valeva dunque come criterio risolutivo il rispetto dovuto all’età, affinché gli dèi sotto la cui protezione erano quei luoghi indicassero con segni augurali chi doveva dare il nome alla nuova città, chi dopo averla fondata doveva regnarvi, Romolo, per prendere gli auspici, occupò come luogo d’osservazione il Palatino; Remo l’Aventino. Si dice che a Remo per primo apparvero come segno augurale sei avvoltoi; e poiché, quando ormai l’augurio era stato annunziato, se n’erano offerti alla vista di Romolo il doppio, le rispettive schiere li avevano acclamati re entrambi: gli uni pretendevano d’aver diritto al regno per la priorità nel tempo, gli altri invece per il numero degli uccelli. Venuti quindi a parole, dalla foga della discussione furono spinti alla strage; fu allora che Remo cadde colpito nella mischia. È più diffusa la tradizione che Remo, in atto di scherno verso il fratello, abbia varcato con un salto le nuove mura; che per questo egli sia stato ucciso da Romolo infuriato, il quale, inveendo anche con le parole, avrebbe aggiunto: «Così d’ora in poi perisca chiunque altro varcherà le mie mura!». Pertanto Romolo ebbe da solo il potere; fondata la città, essa ebbe nome dal suo fondatore.


Tito Livio, Storia di Roma, I, 6-7, trad. di M. Scandola, Rizzoli, Milano 1988.


a. Quale rituale viene descritto nel testo?

b. Quale funzione aveva questo rituale?

c. Presso quale civiltà era praticato, oltre che a Roma?

d. Quali altre leggende narrano la fondazione della città di Roma? 

I SAPERI FONDAMENTALI

IL RACCONTO DELLA STORIA

Roma da villaggio a città-Stato

Tra i popoli dell’Italia centrale che avevano subito l’influenza politica e commerciale degli Etruschi emersero in particolare i Latini stanziati sui sette colli nei pressi dell’isola Tiberina, sul fiume Tevere. Qui sorse la città di Roma, guidata nella prima fase della sua storia da monarchi (sette re, secondo la tradizione) di origine sabina e in seguito etrusca.

Dalla monarchia alla repubblica

Approfittando dell’indebolimento della supremazia etrusca nell’Italia centrale, nel 509 a.C. i Romani cacciarono Tarquinio il Superbo, l’ultimo re etrusco di Roma, abbattendo la monarchia e fondando la repubblica. Il nuovo Stato era dominato da un’aristocrazia dei proprietari terrieri, i patrizi, riuniti nell’assemblea del senato, che controllava anche la magistratura collegiale più importante, il consolato.
L’organizzazione dello Stato romano era analoga a quella dell’esercito, del quale facevano parte tutti i cittadini, suddivisi in base al censo. La stessa struttura caratterizzava l’assemblea politica dei comizi centuriati, dei quali i patrizi riuscirono a mantenere saldamente il controllo. Le magistrature più importanti, dopo il consolato, erano la censura, la pretura, l’edilità e la questura.
Esisteva inoltre una magistratura straordinaria, la dittatura, assegnata in momenti di crisi e per un periodo limitato. Anche la plebe ottenne gradualmente il riconoscimento del proprio ruolo politico e sociale attraverso l’istituzione di nuove magistrature, come il tribunato della plebe, e l’accesso alle cariche politiche più importanti.

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La religione nella Roma arcaica

A Roma, un importante ruolo politico era ricoperto anche dalla religione, che aveva un carattere essenzialmente pubblico. Il pantheon romano era analogo a quello di Etruschi e Greci, ma esistevano anche divinità della famiglia – i Mani, i Lari e i Penati – oggetto di culti privati.

L’espansione di Roma e le guerre sannitiche

Tra il V e il IV secolo a.C. Roma intraprese una politica di espansione territoriale.
L’esercito romano, in particolare, fu impegnato nella seconda metà del IV secolo a.C. nelle guerre contro i Sanniti, popolazione stanziata sugli Appennini dell’Italia centromeridionale. Dopo la grave disfatta delle Forche Caudine (321 a.C.), i Romani sconfissero i Sanniti e conquistarono i loro territori (290 a.C.).
Dopo aver sottomesso anche i Galli, nel 283 a.C., il dominio di Roma si estendeva ormai su quasi tutta la penisola, fino ai confini della Magna Grecia. L’ulteriore espansione romana provocò lo scontro con la città di Taranto (282 a.C.). I Tarantini chiamarono in loro soccorso il re dell’Epiro, Pirro, che intendeva estendere i suoi possedimenti in Magna Grecia; in seguito ad alcune vittorie non risolutive contro i Romani, l’esercito di Pirro fu sconfitto definitivamente dalle legioni romane a Benevento (275 a.C.). Roma divenne così padrona assoluta della penisola Italica.

La romanizzazione dell’Italia e l’ascesa dei plebei

Per governare i suoi vasti ed eterogenei territori, Roma dovette mettere a punto una nuova organizzazione amministrativa dello Stato. Le aree conquistate furono suddivise in colonie e municipi, dei quali solo una parte godevano di una piena cittadinanza. I popoli sconfitti ma che avevano stretto alleanze furono denominati socii, mentre altre popolazioni italiche furono completamente sottomesse.
Nel IV secolo a.C. i plebei ottennero prima l’accesso al consolato, poi a tutte le magistrature, a partire dal 320 a.C.: si formò quindi una nuova oligarchia basata non sulle origini gentilizie ma sul censo.

L’organizzazione del territorio

Roma consolidò il sistema di sfruttamento dei territori italici attraverso il sistema della centuriazione, con cui venivano assegnate le terre ai coloni. Grazie alla costruzione di acquedottiponti e strade, si favorirono inoltre l’elevata resa dell’agricoltura e gli scambi in tutta la penisola. La ricchezza dei Romani si basava essenzialmente sulla produzione agricola dei grandi latifondi, che sfruttavano gli schiavi come manodopera, danneggiando i piccoli proprietari.

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
Il nuovo Storia&Geo - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana