4.2 LE ORIGINI DI ROMA

IL RACCONTO DELLA STORIA

Roma da villaggio a città-Stato

I concetti chiave

  • L’evoluzione di Roma, da villaggio a repubblica
  • L’organizzazione politica monarchica
  • La repubblica e le sue magistrature
  • La religione utilitaristica dei Romani
  • Le guerre sannitiche
  • L’homo novus
  • La romanizzazione dell’Italia

Nel corso del VII e del VI secolo a.C., mentre gli Etruschi raggiungevano la loro massima espansione, nella parte centrale del Lazio le popolazioni latine furono protagoniste di un notevole incremento demografico favorito dallo sviluppo delle attività agricole e dell’allevamento, praticati nei territori attraversati dal Tevere.

Familiae e gentes 

La struttura sociale di queste comunità era in parte analoga all’organizzazione in fratrie della Grecia arcaica. Diversi nuclei familiari legati da vincoli di parentela formavano una familia, guidata da un membro anziano (pater familias) che godeva di grande prestigio. Egli gestiva i beni e le proprietà, dirimeva le controversie e la sua autorità si estendeva su tutti i membri della familia, sui quali aveva diritto di vita e di morte.
Più familiae discendenti da antenati comuni formavano una gens (plurale gentes), la cui ricchezza era basata sul possesso di terre e di bestiame.
Il legame con le origini era molto sentito, e ogni gens venerava con culti particolari i propri antenati.
A poco a poco gli insediamenti fondati da queste comunità si estesero, trasformandosi in villaggi fortificati che, pur restando indipendenti, si riunirono in una federazione religiosa attorno al santuario di Giove, sui colli Albani. I villaggi latini più importanti furono Alba Longa, Velletri, Lanuvio, Gàbii e Roma.

La nascita di Roma tra storia e mito

Tra i villaggi latini, Roma conobbe il maggiore sviluppo economico e politico. Essa sorgeva su sette colli affacciati sulla valle del Tevere presso l’isola Tiberina: il Palatino, sul quale probabilmente furono fondati i primi insediamenti, il Campidoglio, il Quirinale, il Viminale, l’Esquilino, il Celio e l’Aventino. Le tradizioni antiche affermano che la fondazione di Roma avvenne nel 753 a.C., la data che per i Romani divenne poi il punto di riferimento per il conteggio degli anni.
La storia delle origini di Roma si confonde ampiamente con la leggenda sia per quanto riguarda la data di fondazione, sia per tutte le vicende dell’età più arcaica. Esistono in particolare due tradizioni sulla nascita della città. Una la fa risalire ai discendenti del troiano Enea, giunto nel Lazio dopo la conquista della sua città, descritta nell’Iliade, a opera degli Achei. L’altra la attribuisce a Romolo (secondo alcuni discendente dei re di Alba Longa, la città fondata dal figlio di Enea, Ascanio). La tradizione narra che Romolo, insieme al gemello Remo, fosse figlio del dio Marte e di Rea Silvia (figlia del re di Alba Longa Numitore). Sottratti alla madre e abbandonati in una cesta sul Tevere, i due gemelli furono trovati e nutriti da una lupa (divenuta poi simbolo della città di Roma). Nel 753 a.C., dopo essere stato prescelto dagli dèi, Romolo avrebbe fondato la città e ucciso Remo; costui, invidioso del fratello, aveva infatti oltrepassato il solco sacro che – come era tradizione anche presso gli Etruschi – delineava il primo nucleo della città.
Sebbene sia difficile stabilire il confine tra leggenda e storia, i resti delle fondazioni testimoniano che sul colle Palatino fu costruita una cinta di mura tra il 730 e il 720 a.C., dunque in un periodo non molto lontano dalla data tradizionale della fondazione di Roma. Gli scavi archeologici hanno anche dimostrato che i primi insediamenti di pastori e di agricoltori sui colli di Roma, risalenti al 1400 a.C., erano già entrati nell’età del ferro intorno al 1000 a.C.

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I sette re e l’influenza etrusca 

Sempre secondo la tradizione, alla guida della città si succedettero sette re: Romolo, il fondatore, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. I primi tre re successivi a Romolo furono latino-sabini, mentre gli ultimi tre di stirpe etrusca. Anche in questo caso, la storia si confonde con la leggenda, e in particolare con l’episodio mitologico del “ratto delle Sabine”, secondo cui Romolo aveva organizzato delle celebrazioni cui aveva invitato i Sabini allo scopo di rapire le loro donne. In realtà, la popolazione della Roma delle origini era già composta, oltre che dai Latini, anche da gruppi di Sabini, un altro popolo dell’Italia centrale.
Nel VI secolo a.C., in corrispondenza con il periodo che la tradizione associa a Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, si estese su tutto il Lazio l’influenza politica ed economica degli Etruschi. I nomi dei due Tarquini, in particolare, rivelerebbero un rapporto di dipendenza di Roma dalla città etrusca di Tarquinia. In questo periodo i Romani intrapresero la costruzione di mura difensive (sotto Servio Tullio), di templi e di edifici pubblici. Ereditarono inoltre molti aspetti culturali e tecnologici della civiltà etrusca, come la conoscenza delle tecniche di canalizzazione delle acque utilizzate per la bonifica dei terreni paludosi, la costruzione di reti fognarie (la cloaca maxima) e di canali per l’approvvigionamento idrico della città. Queste opere pubbliche estesero le superfici coltivabili e migliorarono l’igiene e le condizioni di vita della popolazione, favorendo un notevole incremento demografico.

La crescita di commerci e artigianato 

Il numero degli abitanti aumentò anche per l’arrivo di artigiani e mercanti dalle aree limitrofe, attratti dalle opportunità di sviluppo economico. Grazie alla favorevole posizione geografica della città, al centro delle vie di comunicazione tra Latini, Etruschi e Greci, gli scambi commerciali ebbero infatti un notevole impulso, conferendo a Roma un ruolo di primo piano nella regione. Con l’intensificazione dei commerci, in breve tempo anche le attività artigianali fiorirono e determinarono un ulteriore incremento delle relazioni mercantili con gli altri popoli italici. In questo periodo vennero introdotte le prime forme rudimentali di moneta, costituite da pezzi di bronzo non lavorato. 

GUIDA ALLO STUDIO

  • Quali vicende, secondo la tradizione, sono alla base della fondazione di Roma? 
  • Quali re si succedettero nel periodo monarchico?
  • Quali aspetti culturali e tecnologici i Romani ereditarono dagli Etruschi?
  • Quali elementi geografici e quali attività economiche favorirono l’affermazione della città?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana