3.5 L’ETÀ ELLENISTICA

Laboratorio DELLE FONTI 

LE IMMAGINI

La società alessandrina tra Oriente e Occidente

Mentre la scultura dell'età classica rappresentava la figura umana in modo idealizzato, considerando la perfezione fisica specchio dell'equilibrio e dell'armonia interiori, nelle opere dell'arte figurativa ellenistica i soggetti sono raffigurati nelle diverse età della vita, colti in semplici momenti della loro quotidianità e con diversi atteggiamenti espressivi: un atleta sfinito dalla fatica della lotta, un fanciullo che si toglie una spina dal piede, un'anziana in stato di ebbrezza... Anche nelle opere monumentali, in cui sono rappresentate figure mitologiche ed eroiche, l'arte ellenistica indaga gli aspetti psicologici e ci propone non più soltanto immagini che immortalano la bellezza ideale e la gioventù atletica: i volti e le pose sono espressivi e drammatici, ben lontani dalla serenità imperturbabile della scultura classica.

La scultura ellenistica

Museo nazionale romano, Roma (immagine 1);
Gliptoteca, Monaco di Baviera (immagine 2);
Musei Capitolini, Roma (immagine 3);
Pergamon Museum, Berlino (immagine 4).




I MITI GRECI E L'ESALTAZIONE DEI SOVRANI ELLENISTICI
A Pergamo, nella capitale del regno degli Attalidi, verso la metà del II secolo a.C. il re Eumene II fece costruire un altare in onore di Zeus per celebrare la vittoria sui Galati, una popolazione di origine indoeuropea penetrata in Anatolia e sconfitta dal sovrano alessandrino nel 166 a.C. 
Le decorazioni del fregio dell'altare riprendono il mito greco della Gigantomachia, cioè della guerra vittoriosa contro i Titàni (o Giganti) condotta da Zeus e dalle altre divinità dell'Olimpo greco. 
In questa simbologia il re Eumene II si identificava con le divinità della tradizione greca, mentre gli dèi sconfitti, che avevano osato sfidare il potere di Zeus, rappresentavano i nemici Galati. 
La scelta del tema della Gigantomachia si ricollegava direttamente alla cultura ateniese: il mito era infatti riprodotto sul peplo che ogni anno le donne nobili consegnavano alla dea Atena durante le feste Panatenee; inoltre le due principali divinità raffigurate sul fregio, Zeus e Atena, sono rappresentate in una posa che ricorda quella di Atena e di Poseidone nel frontone occidentale del Partenone ateniese.
Con quest'opera Eumene II intendeva dunque esprimere l'identità di valori e di tradizioni culturali che accomunavano il suo regno all'Atene dell'età classica. 
  • Descrivi gli aspetti realistici che riconosci nelle immagini 1, 2, 3.
  • Quali sono gli elementi che allontanano queste rappresentazioni dall'armonia tipica della scultura greca dell'età classica? 
  • Perché il sovrano ellenistico Eumene II volle che fosse ripreso, nel bassorilievo della Gigantomachia, il frontone del Partenone di Atene? 

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana