3.2 LE ORIGINI DELLA CIVILTÀ GRECA

Laboratorio DELLE FONTI 

LE IMMAGINI

I palazzi cretesi

La ricchezza accumulata dai sovrani cretesi grazie alle loro prospere attività mercantili è testimoniata dai magnifici palazzi, costruiti nella prima metà del II millennio a.C.: erano dotati di numerose stanze e botteghe, in cui alloggiavano artigiani, operai e schiavi, e di ambienti adibiti a magazzini delle merci e dei prodotti alimentari necessari a tutta la collettività. I palazzi cretesi erano il centro della vita politica, religiosa ed economica della comunità e potevano ospitare centinaia di persone. I funzionari compilavano su tavolette di argilla gli elenchi delle merci in entrata e in uscita dai magazzini.
Al centro del complesso residenziale si trovava il cortile, che era luogo di incontro di tutta la comunità, sul quale si affacciavano gli appartamenti reali e la sala del trono. Qui si svolgevano anche giochi e manifestazioni sportive, simili agli intrattenimenti dei circhi attuali, con danze ed evoluzioni acrobatiche. Nei complessi palaziali erano presenti anche altri cortili, delimitati da gradinate per il pubblico, in cui probabilmente il re, nella sua funzione di sommo sacerdote, celebrava le cerimonie religiose.
Le stanze erano decorate con affreschi variopinti e le camere dei sovrani possedevano anche vasche da bagno e servizi igienici, alimentati dalle acque piovane, raccolte dai tetti attraverso condutture di terracotta.

Il palazzo di Cnosso

2000-1400 a.C. circa. 
Museo archeologico di Heraklion, Creta (immagini 1-3); 
Sito archeologico del palazzo di Cnosso, Creta (immagine 4). 

IL MITO DEL MINOTAURO E DEL LABIRINTO
Nelle antiche leggende greche Creta era ricordata come l'isola del labirinto, un edificio caratterizzato da una struttura complicatissima, nel quale era quasi impossibile trovare la via di uscita: in questa prigione il leggendario re cretese Minosse aveva rinchiuso il Minotauro, un essere mostruoso con il corpo di uomo e la testa di toro. I Greci erano costretti ogni anno a sacrificargli sette fanciulli e sette fanciulle, finché l'eroe Teseo riuscì a ucciderlo e a fuggire dal labirinto.
Questo mito ha diverse origini; probabilmente si ricollega alle vicende del periodo in cui Creta dominava il Mediterraneo, imponendo il pagamento di forti tributi alle popolazioni sottomesse, ed era forse anche un triste ricordo delle incursioni piratesche dei marinai cretesi, che depredavano le coste e ne deportavano gli abitanti. Oppure il mito del labirinto potrebbe derivare dalla complessità della struttura del palazzo di Cnosso, che, con le sue numerose stanze e i magazzini, aveva impressionato i Greci giunti sul posto come mercanti, prigionieri o schiavi.
In realtà il nome labirinto (da làbrys, “ascia bipenne”, cioè a doppia lama) indicava proprio il palazzo reale di Cnosso, dove sono state ritrovate molte raffigurazioni di quest'arma. L'ascia bipenne richiama la forma ricurva delle corna dei tori, anch'esse presenti sulle mura del palazzo: si collegava dunque a culti di fecondità della natura, simboleggiati attraverso raffigurazioni taurine e celebrati nei giochi con i tori che si svolgevano nel cortile del palazzo.
  • Secondo te qual era l’età delle persone che praticavano la taurocatapsia?
  • Considerando l’economia cretese, quali pensi fossero le offerte votive trasportate dalle donne dell’immagine 3?
  • Quali dettagli riconosci nell’immagine 4?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana