2.2 - Cambiamenti climatici e inquinamento

2a L’AMBIENTE: RISORSE E PROBLEMI

2.2 Cambiamenti climatici e inquinamento

Gli effetti delle attività umane sull’ambiente risultano evidenti anche dall’analisi dei cambiamenti climatici della Terra.

Dopo la fine delle ere glaciali preistoriche, per circa 10 000 anni (cioè dall’inizio del neolitico) il clima del nostro pianeta è rimasto relativamente costante. Nell’ultimo secolo, invece, la temperatura media si è innalzata in modo considerevole, e le stime prevedono un forte incremento nel prossimo futuro.

Le cause di questi cambiamenti ( CARTA) vanno ricercate soprattutto negli effetti provocati dall’inquinamento dovuto alle attività industriali: a partire dal XIX secolo, e in seguito in modo sempre più accentuato, i processi produttivi delle industrie hanno utilizzato come fonte energetica i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale), immettendo nell’atmosfera quantità crescenti di anidride carbonica e di anidride solforosa. Tutte queste trasformazioni sono state accentuate anche dal considerevole aumento della popolazione mondiale degli ultimi decenni, che ha determinato una crescita esponenziale dei consumi di risorse naturali.

L’effetto serra 

L’anidride carbonica (CO2), insieme al vapore acqueo e ad altri gas naturali (il metano e l’ozono), forma intorno alla Terra un involucro che trattiene nell’atmosfera il calore dei raggi solari, impedendone la dispersione nello spazio. Questo fenomeno è noto con il nome di effetto serra e garantisce il mantenimento di un clima mite su gran parte del pianeta: senza questa protezione le temperature medie sarebbero di circa 18 °C sotto zero.

Rispetto alla metà del XIX secolo, tuttavia, la concentrazione di anidride carbonica nell’aria è cresciuta di quasi il 75%, determinando un aumento dell’effetto serra e il conseguente incremento della temperatura media.

Questo fenomeno, causato principalmente dalle emissioni di anidride carbonica dovute alle attività umane, è aggravato dalla deforestazione, che ha ridotto sensibilmente la quantità di vegetali sulla Terra, capaci di assorbire la CO2 e trasformarla in ossigeno attraverso il processo della fotosintesi.

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Il riscaldamento globale 

Si prevede che, nell’arco del prossimo secolo, il processo di riscaldamento della Terra (il cosiddetto global warming) possa portare a un aumento di diversi gradi delle temperature ( FOCUS) medie: le ipotesi prefigurano un incremento compreso tra 1 e 6 gradi centigradi, anche in relazione alle stime effettuate sulla crescita della popolazione ( FOCUS) mondiale.

Il riscaldamento globale, che provoca una maggiore evaporazione delle acque oceaniche, è già oggi considerato la causa principale dell’incremento della piovosità nelle regioni tropicali e del manifestarsi di fenomeni atmosferici distruttivi come uragani e alluvioni.

Altrove l’aumento della temperatura comporta effetti opposti, come la diminuzione delle piogge nelle regioni subtropicali, fenomeno che a sua volta accelera i processi di desertificazione nelle aree minacciate dalla siccità.

Inoltre, temperature più elevate possono causare lo scioglimento dei ghiacci polari e il conseguente innalzamento del livello dei mari: molti territori costieri rischiano di essere sommersi, costringendo così milioni di persone all’evacuazione.

Queste trasformazioni hanno destato la preoccupazione di esperti e studiosi, stimolando una riflessione critica sui limiti del modello di sviluppo che ha portato alla situazione presente. La crescente consapevolezza degli effetti negativi delle attività umane sull’ambiente è alla base del concetto di sviluppo sostenibile ( FOCUS, p. 126), che negli ultimi decenni ha influenzato, a livello globale, le discussioni sulle politiche ambientali.

FOCUS

temperatura e popolazione
I maggiori consumi determinati da una popolazione in costante aumento, associati a stili di vita non compatibili con gli equilibri ambientali, costituiscono una grave minaccia per la sopravvivenza stessa del pianeta. Guardando il grafico riportato sotto, si può osservare una relazione tra l’aumento della temperatura media del pianeta, cominciato nella seconda metà del XX secolo, e lo sviluppo demografico, verificatosi a partire dal XIX secolo e in continuo aumento, secondo le stime, anche nei prossimi decenni. Negli ultimi anni, i rischi che questa situazione sfoci in un’irreversibile catastrofe naturale hanno indotto i governi di numerose nazioni, in particolare nell’Europa occidentale, a rivedere i propri consumi, adottando politiche di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale, che sembrano aver invertito la tendenza a un uso indiscriminato delle risorse della Terra.

Andamento delle temperature e incremento della popolazione.

L’aria 

Oltre che dall’aumento di anidride carbonica, l’aria e l’atmosfera sono seriamente minacciate anche da altre forme di inquinamento. L’uso di combustibili fossili, per esempio, provoca l’immissione nell’atmosfera dell’anidride solforosa, una sostanza che, miscelandosi con il vapore acqueo, origina il fenomeno delle piogge acide, responsabili di effetti rovinosi sulla vegetazione.

La dispersione di clorofluorocarburi (Cfc), composti chimici utilizzati come refrigeranti per i motori elettrici dei frigoriferi e dei condizionatori d’aria o come propellenti nelle bombolette spray, è invece responsabile della riduzione dello strato di ozono, il gas che filtra le radiazioni ultraviolette del Sole, proteggendo la pelle umana da effetti molto dannosi. Le politiche ambientali adottate a livello globale per ridurre la dispersione di Cfc mirano in particolare a far diminuire il “buco” formatosi nello strato di ozono in corrispondenza dei Poli.

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Le acque e i suoli 

Anche le risorse idriche sono minacciate dall’inquinamento. L’uso di concimi chimici e di pesticidi per fertilizzare i campi determina la contaminazione delle falde acquifere e delle acque superficiali, con gravi danni per la salute. Allo stesso effetto contribuiscono anche gli impianti fognari, che in molte aree del mondo non sono dotati di depuratori. Spesso, inoltre, le industrie scaricano sostanze altamente inquinanti nelle acque fluviali, mentre le navi petroliere, durante le operazioni di lavaggio dei serbatoi o in seguito a incidenti e collisioni, possono disperdere in mare grandi quantità di petrolio, con gravi danni per le specie viventi marine e costiere.

Non meno problematico è l’inquinamento dei suoli: le sostanze nocive immesse nell’aria e nelle acque contaminano infatti anche i terreni, e di conseguenza i prodotti alimentari. A questo si aggiungono i fenomeni di sfruttamento del territorio, come la deforestazione e l’edificazione eccessiva e incontrollata, che alterano l’equilibrio naturale degli ecosistemi.

FOCUS

lo sviluppo sostenibile
Il concetto di sviluppo sostenibile fa riferimento a un modello di crescita in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Questa definizione fu proposta nel 1987 dal rapporto Brundtland, pubblicato dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite (il documento prendeva nome dalla donna che presiedeva la commissione, il primo ministro norvegese Gro Harlem Brundtland). I contenuti del rapporto Brundtland furono condivisi a livello internazionale nel corso di numerose conferenze mondiali dell’Onu sull’ambiente e lo sviluppo, tra cui il Summit della Terra (Earth Summit) svoltosi a Rio de Janeiro (Brasile) nel 1992, dal quale scaturì la volontà comune a tutte le nazioni partecipanti di sottoscrivere una Convenzione sui cambiamenti climatici. Nel 2005 entrò in vigore lo strumento attuativo di quella convenzione, il cosiddetto Protocollo di Kyoto, che era stato sottoscritto nel 1997 e che impegnava 169 nazioni di tutto il mondo a ridurre le emissioni di “gas serra” (i gas responsabili dell’aumento dell’effetto serra) attraverso la diminuzione dell’uso dei combustibili fossili, dei consumi energetici e della deforestazione. Il protocollo non fu però ratificato dagli Stati Uniti, che sono i principali produttori di gas serra nel mondo.

L’Earth Summit, la conferenza mondiale dell’Onu sull’ambiente e lo sviluppo svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Quali sono le cause dell’aumento della temperatura media del pianeta? Quali conseguenze provoca questo fenomeno?
  • Quali conseguenze derivano dalla dispersione dell’anidride solforosa nell’aria?
  • Quali forme di inquinamento minacciano le acque e i suoli?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana