Il Romanico lombardo

IL ROMANICO

Il Romanico lombardo

Solide architetture di pietra e mattoni

Per la sua posizione geografica, la Lombardia ha frequenti contatti con l’Europa, in particolare con la Germania e la Francia, tanto che fra XI e XII secolo lo stile e le invenzioni artistiche francesi influenzano la produzione italiana. Milano è il centro più ricco e insieme quello più vivo e dinamico, fulcro di scambi commerciali e artistici con le altre regioni. La Lombardia inoltre, in particolare la zona intorno al Lago di Como, è l’area da cui provengono molti artisti che lavorano nel resto d’Italia: l’abilità di questi architetti e scalpellini risiede non solo nell’adattare modelli che vengono dall’Europa d’Oltralpe, ma anche nel reinterpretare soluzioni del passato.
Il Romanico lombardo ha grande influenza sull’architettura del resto d’Italia e i modelli architettonici settentrionali si diffondono nelle Marche, nell’Umbria e nel Lazio.

Una basilica aperta ai fedeli a Milano

La Basilica di Sant’Ambrogio è costruita sul luogo dove sorgeva un’antica basilica del IV secolo, della quale rispetta scrupolosamente la pianta a tre navate. Davanti all’ingresso principale presenta un ampio quadriportico (1), una struttura rettangolare con portici sui quattro lati, che serviva nelle basiliche paleocristiane ad accogliere i fedeli in attesa di ricevere il battesimo. In Sant’Ambrogio questo spazio ha perso ormai tale funzione ed è diventato una sorta di piazza porticata, utilizzata per funzioni religiose, ma anche per assemblee cittadine.

Una chiesa tedesca a Como

La Basilica di Sant’Abbondio a Como è composta da cinque navate e presenta un dettaglio insolito: all’esterno due torri affiancano la zona absidale (2). Questa caratteristica è molto rara in Italia, ma tipica della Germania, soprattutto dell’area lungo il corso del fiume Reno. La struttura della chiesa di Como mostra che tra Italia e Germania dovevano avvenire frequenti scambi e spostamenti di artisti e architetti.

Il filo dell’arte - volume B
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Dalla Preistoria ai nostri giorni