ASIA – ESTREMO ORIENTE

GEOSTORIA

Le ex colonie Hong Kong e Macao

Spesso si sente parlare di Hong Kong, moderno centro finanziario e portuale affacciato sul Mar Cinese Meridionale, come di un territorio distinto dal resto della Cina. Hong Kong ha per esempio una propria Borsa finanziaria, separata da quella di Shanghai, e una propria moneta, il dollaro di Hong Kong. La città gode di ampia autonomia perché è una delle due Regioni Amministrative Speciali riconosciute dal Governo cinese, insieme a quella della città di Macao, che si trova a poca distanza da Hong Kong, alla foce del Fiume delle Perle. Che cosa rende “speciali” queste città? La loro storia. Nel XIX secolo le potenze europee cominciarono ad affacciarsi in Estremo Oriente, adottando politiche commerciali e militari aggressive. L’Impero cinese era troppo vasto per poter essere invaso e occupato interamente, perciò Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e Portogallo decisero di adottare una tattica di accerchiamento: costrinsero la Cina a cedere in concessione alcune aree costiere, dotate di porti naturali, da usare come scali e basi per il commercio con l’entroterra cinese.
Nel 1842 la Cina concesse al Regno Unito l’isola di Hong Kong e nel 1898 fu stabilito che la concessione sarebbe durata 99 anni. Nei decenni successivi, Hong Kong si trasformò da piccolo villaggio di pescatori a grande metropoli, uno dei più trafficati porti commerciali dell’Asia. Le autorità britanniche concessero particolari agevolazioni alle aziende che si stabilivano nella colonia, gettando le basi per il futuro di Hong Kong come importante centro finanziario. Nel 1997, alla scadenza dei 99 anni di “affitto”, il Regno Unito restituì alla Cina la sovranità su Hong Kong, a condizione che le speciali libertà della città fossero mantenute; per rispettare tale condizione, il Governo cinese ha adottato nei confronti di Hong Kong la politica denominata “un Paese, due sistemi”.
Storia simile ha la città di Macao, ceduta in concessione al Governo portoghese nel 1887 e tornata sotto la sovranità cinese nel 1999. La città mantiene leggi proprie per la tassazione e il gioco d’azzardo, e negli anni è diventata una sorta di “Las Vegas asiatica”. Il suo skyline è dominato dal profilo dei grattacieli che ospitano importanti banche, società finanziarie e casinò frequentati da giocatori di tutto il mondo. Il grande flusso di denaro che passa da Macao ha però attirato l’attenzione della criminalità organizzata cinese, le triadi, che hanno fatto della città una delle basi delle loro attività illegali.

Geoblog - volume 3
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