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GEOOGGI

La più lunga guerra degli USA

Nell’ottobre del 2001 gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan e rovesciarono il regime dei talebani, un movimento islamico che era salito al potere nel 1996 e aveva imposto nel Paese una versione estremamente rigida della sharia, la legge musulmana. La decisione americana giunse in seguito agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, in cui alcuni aerei di linea furono dirottati e condotti a schiantarsi contro i grattacieli del World Trade Center a New York e il Pentagono a Washington, causando quasi 3000 vittime. I talebani furono accusati di dare sostegno al gruppo fondamentalista islamico responsabile degli attacchi, Al Qaeda, e al suo leader Osama Bin Laden.
La superiorità di uomini e mezzi delle forze armate statunitensi era schiacciante, ma i talebani non si arresero: si ritirarono dalle grandi città verso le più remote vallate del Paese e da lì cominciarono una guerriglia contro le forze di occupazione, organizzando imboscate, attentati suicidi, attacchi esplosivi alle basi e ai convogli americani. Anche la campagna statunitense contro Al Qaeda incontrò notevoli difficoltà: molti militanti sfuggirono alla cattura nascondendosi nell’impervia regione montuosa al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Nel 2003 intervennero a fianco degli Stati Uniti le forze armate di alcuni Paesi della NATO, tra cui l’Italia, che diedero vita all’ISAF (Forza di Sicurezza e Assistenza Internazionale), un contingente multinazionale con lo scopo di garantire la sicurezza in Afghanistan, favorire la formazione di un Governo democratico e ricostruire
le infrastrutture pubbliche distrutte nel corso di decenni di guerre. Ma il compito si è dimostrato più difficile del previsto: la struttura sociale della popolazione afghana, divisa in gruppi tribali comandati da molti capi e “signori della guerra”, rende difficile trovare interlocutori affidabili tra le autorità locali; la corruzione diffusa tra la classe dirigente ha fatto sì che gran parte degli aiuti internazionali finisse nelle mani di pochi, a scapito della maggioranza della popolazione.
Allo stesso tempo, alcune tattiche adottate contro i talebani si sono rivelate controproducenti. In particolare l’uso dei droni, gli aerei senza pilota impiegati per eliminare i capi dell’insurrezione, ha causato spesso gravi errori che hanno portato alla morte di molti civili innocenti. In una parte della popolazione afghana è così cresciuto il risentimento contro gli occupanti stranieri, e la guerriglia talebana ha ripreso slancio.
La caccia a Bin Laden si è conclusa solo nel 2011, quando il leader terrorista fu ucciso nel corso di un raid americano nel suo rifugio vicino ad Abbottabad, in Pakistan. Dopo aver promosso la formazione di un esercito regolare afghano, nel 2014 le truppe statunitensi e della NATO hanno cominciato a ritirarsi dal Paese, ma molti temono che il Governo democratico afghano non sia ancora abbastanza solido per affrontare da solo i talebani. Le forze americane rimangono tuttora in Afghanistan, proseguendo quella che, contro ogni aspettativa, è divenuta la più lunga guerra combattuta nella storia degli Stati Uniti.

Geoblog - volume 3
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