Ungheria

EUROPA – REGIONE DANUBIANA

UNGHERIA


CLIL

The Balaton is located in Western Hungary and is the largest lake in Central Europe.

L’Ungheria confina a nord con la Slovacchia e, per un breve tratto a nord-est, con l’Ucraina; a est con la Romania, a sud con la Serbia e la Croazia, a ovest con la Slovenia e l’Austria.

IL TERRITORIO E IL CLIMA

Il territorio ungherese è profondamente segnato dal grande fiume Danubio, che qui percorre 430 chilometri della sua lunghezza complessiva, dividendo in due il Paese.
La regione a ovest del fiume è chiamata Transdanubiana ed è caratterizzata da bassi rilievi montuosi e colline; qui si trova il Lago Balaton, uno dei più grandi bacini lacustri d’Europa: misura quasi 600 chilometri quadrati. A est del Danubio si estendono le Terre Basse (Alföld), l’ampia pianura ungherese nota anche come puszta (Geo Patrimonio pagina 221), attraversata dal fiume Tibisco (976 chilometri), importante affluente del Danubio. A nord si trovano invece le Terre Alte (Felföld), una regione montuosa le cui vette superano raramente i 1000 metri.
Il clima ungherese è tipicamente continentale, con estati calde e inverni molto freddi. Le piogge sono rare e le aree pianeggianti sono coltivate grazie a sistemi di irrigazione che sfruttano le acque di fiumi e canali.

LA STORIA E L’ORDINAMENTO POLITICO

La nazione ungherese nacque nel X secolo, quando gli Ungari, nomadi asiatici giunti nella regione nel secolo precedente, si convertirono al Cristianesimo e fondarono il Regno d’Ungheria, che rimase indipendente fino al XVI secolo. Dopo un periodo di sottomissione all’Impero Ottomano, nel 1687 l’Ungheria fu annessa all’Impero Austriaco: mantenne lo status di regione occupata fino al 1867, quando l’impero divenne Impero Austro-Ungarico e Budapest fu elevata a capitale insieme a Vienna. Dopo la Prima Guerra Mondiale si costituì una Repubblica di Ungheria indipendente. Alleata della Germania e dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, e quindi sconfitta, entrò nell’area di influenza dell’Unione Sovietica. Si costituì allora la Repubblica Popolare d’Ungheria, che cercò in seguito di rendersi indipendente dall’URSS, ma nel 1956 fu invasa dall’esercito sovietico. L’invasione suscitò una rivolta popolare che fu duramente repressa. Dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989, l’Ungheria è una repubblica parlamentare, membro dell’Unione Europea dal 2004, nonché della NATO.

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GEOPATRIMONIO

Il Parco Nazionale di Hortobágy

Oltre la metà del territorio dell’Ungheria, la parte compresa tra la catena dei Carpazi e il Danubio corrispondente alla regione dell’Alföld, è occupata dalla puszta, la celebre pianura ungherese. La sua parte più orientale, intorno alla città di Debrecen e fino al fiume Tibisco, è stata inserita nel Parco Nazionale di Hortobágy, il primo a essere stato creato in Ungheria, nel 1973. A prima vista la puszta può sembrare una distesa uniforme e desolata, ma è un ambiente ricco e vario, che presenta paesaggi diversi come la steppa semiarida, pascoli, prati, piccole paludi e stagni artificiali. Anticamente l’area era coperta da foreste; poi le inondazioni del fiume Tibisco, l’opera di disboscamento di agricoltori e allevatori e il pascolo intensivo l’hanno ridotta a un’ininterrotta prateria. Oggi il Parco vanta una ricchissima varietà di specie animali, soprattutto uccelli (oltre 300 specie), tra cui la gru. Ma anche la presenza umana è importante, con gli allevamenti di pecore a corna ritorte, buoi grigi, maiali dal vello lanoso e, più recentemente, quello dei tipici cavalli Nonius, montati dai cowboy ungheresi, gli csikós. Nel 1991 il Parco è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità.


Per approfondire: whc.unesco.org/en/list/474

LA POPOLAZIONE

La maggior parte della popolazione è composta da ungheresi, detti anche magiari: il nome deriva da una delle principali tribù dell’antico popolo degli Ungari, da cui discendono gli ungheresi. Esiste una cospicua minoranza rom (7% della popolazione), che vive però ai margini della società (Geo Oggi pagina 219), oltre a minoranze tedesche e slave, meno numerose.
La lingua principale è l’ungherese, una lingua di origini preindoeuropee che appartiene, insieme al finlandese e all’estone, al ceppo ugro-finnico. La religione più diffusa è il Cattolicesimo (37%), ma sono numerosi anche i protestanti (16%).

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Le città

La capitale è Budapest (1.757.000 abitanti), in assoluto il centro urbano predominante della nazione per rilevanza politica ed economica. La città è nata nel 1873 dalla fusione di tre centri urbani prima distinti, Buda e Óbuda, sulla sponda occidentale del Danubio, e Pest sulla sponda orientale. Possiede molti importanti monumenti e istituzioni culturali, oltre a essere una delle capitali europee più visitate dai turisti.
Le altre città più importanti sono Debrecen (203.000 abitanti), al confine con la Romania, e Szeged (o Seghedino, 171.000 abitanti), nel Sud del Paese.

L’ECONOMIA

Il settore primario si basa in gran parte sull’agricoltura, resa molto redditizia dall’estesa meccanizzazione e dalla grande disponibilità di terreni fertili: i terreni coltivati coprono infatti più della metà del territorio ungherese e consentono la produzione di notevoli quantità di cereali, patate e barbabietole; importante è anche la viticoltura, che permette di ricavare vini noti ed esportati anche all’estero.
Molto praticato l’allevamento, soprattutto bovino ed equino, ma anche suino, ovino e di volatili.
L’industria è molto sviluppata nei settori chimico e meccanico, oltre che in quello agroalimentare legato alla trasformazione dei prodotti della fiorente agricoltura.
I servizi sono ben articolati, anche se il settore finanziario ha subito un duro colpo in seguito alla crisi mondiale iniziata nel 2008. Una crisi che si è successivamente aggravata a causa delle reazioni del resto dell’Unione Europea alla politica del Governo ungherese, improntata a un crescente isolazionismo e a posizioni sempre più dure contro il fenomeno dell’immigrazione (Geo Oggi pagine 224-225).
Molto importante è il turismo, che ruota soprattutto intorno alla capitale Budapest e che può contare su una buona ed efficiente rete di vie di comunicazione. Il Danubio è interamente navigabile nel tratto ungherese e riveste un ruolo fondamentale per il commercio. Sul suo corso transitano infatti oltre 100 milioni di tonnellate di merci l’anno, oltre a 7 milioni di passeggeri, che lo percorrono a bordo di circa 70 navi turistiche da crociera.

Geoblog - volume 2
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