EUROPA – REGIONE DANUBIANA

GEOOGGI

I rom, un popolo perseguitato

Circa 500.000 cittadini romeni appartengono alla minoranza etnica rom, che rappresenta il 3% della popolazione complessiva del Paese. La loro lingua è stata adottata, insieme al romeno, come lingua ufficiale dell’amministrazione pubblica in 79 comuni rurali e nella cittadina di Budesti, perché in questi centri la loro presenza è particolarmente rilevante.
I rom sono una delle tante popolazioni nomadi, appartenenti a gruppi etnici diversi, che per secoli hanno percorso l’Europa e che gli europei hanno chiamato di volta in volta con vari nomi (zingari, tsiganes, gipsies, bohemiens...). In realtà il termine corretto per indicarli è “popolo Roma”, dal nome della loro lingua, il romaní.
Per lungo tempo la loro esatta origine rimase sconosciuta e questa incertezza andò ad alimentare l’alone di mistero che li circondava e, purtroppo, anche i pregiudizi che li hanno accompagnati.
Successivamente, lo studio della loro lingua e l’esame del loro DNA hanno permesso di stabilire che i rom emigrarono dall’India settentrionale tra l’VIII e il XII secolo d.C., giungendo in Europa nel tardo Medioevo.
Oggi si calcola che siano circa 12 milioni, sparsi in tutto il mondo. Oltre che in Romania, le comunità più numerose si trovano in Bulgaria, in Ungheria e negli Stati balcanici dell’ex Iugoslavia, dove si stabilirono fin dal XV secolo: solo una piccola parte di queste popolazioni è ancora nomade, mentre la maggioranza è diventata stanziale e possiede la cittadinanza del Paese in cui si è stabilita.
A causa del loro stile di vita nomade, della loro particolare lingua e delle loro usanze, percepite come strane ed esotiche dai gagé (il termine con cui essi indicano i non rom), i rom e le altre popolazioni nomadi a loro imparentate, come i sinti, sono stati nel corso dei secoli vittime di violenze e campagne di assimilazione forzata, con migliaia di famiglie costrette ad adottare uno stile di vita sedentario e ad abbandonare le attività tradizionali e i loro usi e costumi.
La loro storia di discriminazione e persecuzione è analoga a quella di un’altra minoranza storicamente presente in Europa, quella degli ebrei, con i quali condividono anche il fatto di aver subito un terribile genocidio durante la Seconda Guerra Mondiale: furono infatti oltre 500.000 i rom uccisi dai nazisti nei campi di sterminio.
Oggi la discriminazione nei loro confronti è un grave problema soprattutto nei Paesi dell’Europa Orientale. La situazione è particolarmente delicata in Ungheria, dove i rom sono la minoranza etnica più numerosa, pari a circa 750.000 persone.
Nel 2016 il Consiglio d’Europa ha richiamato il Governo ungherese per le pratiche discriminatorie applicate contro di loro. I rom ungheresi, infatti, non possono vivere in campi o roulotte, sono discriminati sul lavoro (perciò tra di essi il tasso di disoccupazione è elevato), e nelle scuole i bambini di origine rom sono spesso assegnati a classi “speciali”.

Geoblog - volume 2
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L’Europa