Che cos'è la pianura

PIANURA

Che cos’è la pianura

La pianura è un ampio territorio privo di rilievi o lievemente ondulato che non supera i 300 metri s.l.m. Esistono però anche territori pianeggianti situati ad altitudini diverse. Osserva lo schema.

  • Quando un’area pianeggiante si estende sopra i 300 metri s.l.m, non si parla più di pianura, ma di altopiano (1).
  • Quando un’area pianeggiante si trova a un’altezza di poco superiore al livello del mare prende il nome di bassopiano.
  • Le aree pianeggianti situate al di sotto del livello del mare sono dette depressioni.

TIPI DI PIANURA

Le pianure si formano principalmente in seguito a processi naturali in cui agiscono le stesse forze che abbiamo visto all’opera parlando dei rilievi: movimenti tettonici, erosione, sedimentazione e attività vulcanica.
In altri casi, invece, è l’intervento dell’uomo a creare nuovi territori pianeggianti: si parla allora di pianure artificiali.


  • Pianure di sollevamento: si formano in seguito allo scontro tra le placche della crosta terrestre, che può causare il sollevamento di antichi fondali marini; questi, una volta emersi, tendono via via a prosciugarsi e a trasformarsi in terraferma.
  • Pianure da erosione: sono il frutto dell’erosione operata sui rilievi da ghiacciai, corsi d’acqua e agenti atmosferici, che per milioni di anni “consumano” le rocce arrivando a spianare intere regioni montuose (2).
  • Pianure alluvionali: si formano per la sedimentazione di materiali “alluvionali”, cioè di detriti erosi e trasportati dai corsi d’acqua che scendono dalle montagne (3). Lungo il cammino, a mano a mano che i fiumi perdono velocità per la scarsa pendenza, i detriti più pesanti, cioè ciottoli e ghiaia, iniziano a depositarsi, soprattutto dove la corrente è meno forte (per esempio nella sponda interna delle anse): nel tempo, l’accumulo di detriti forma una pianura.
    I detriti più fini, come sabbia e terriccio, arrivano invece sino alla foce dei fiumi, dove si sedimentano dando origine alle pianure costiere, che costituiscono la parte terminale delle pianure alluvionali.
  • Pianure vulcaniche: sono formate dai materiali eruttati dai vulcani (cenere, lapilli e frammenti di lava), che si depositano nell’area circostante colmando i dislivelli del terreno (4).
  • Pianure artificiali: sono pianure create dall’uomo grazie a un sistema di canali, sbarramenti e pompe che permette di prosciugare fondali marini poco profondi o di bonificare zone paludose, cioè aree di terreno pianeggiante ricoperte da acque stagnanti.
    L’esempio più famoso di pianure artificiali “strappate” al mare sono i polder dei Paesi Bassi (5).

GEOSTORIA

I monaci e le bonifiche medievali

Le aree paludose erano in passato poco popolate, sia perché il terreno era inadatto all’agricoltura, sia perché sono l’habitat della zanzara anofele, che trasmette una pericolosa malattia, la malaria. Un ruolo fondamentale nell’opera di bonifica di questi ambienti fu svolto dai monaci a partire dall’Alto Medioevo: essi, infatti, fondarono in Europa una fitta rete di monasteri, che erano non solo luoghi di preghiera e di studio, ma vere e proprie aziende agricole, che spesso impiegavano i contadini della zona.
I monaci sovrintendevano alle opere di bonifica e si occupavano della cura dei campi, decidendo quali piante coltivare, quali terreni dovevano essere messi in opera e quali, invece, lasciati a riposo.
Figura importante in questo senso fu quella di san Colombano (542-615), monaco irlandese che viaggiò in Francia e in Italia Settentrionale. La sua opera fu ripresa dai Benedettini e dai Cistercensi, i quali fondarono famose abbazie nel cuore della Pianura Padana, come quella di Morimondo (1134), vicino a Milano, o di Praglia (1080, nella foto), nella campagna padovana, che diventarono centri fondamentali per lo sviluppo culturale e agricolo del territorio.

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LA PIANURA AVANZA VERSO IL MARE: LAGUNE E PALUDI

Le pianure continuano giorno dopo giorno a trasformarsi e a espandersi, perché i processi di erosione e sedimentazione, che sono alla base della loro formazione, proseguono senza sosta.
Questo fenomeno è più evidente lungo le pianure costiere, vicino alla foce dei fiumi, dove il deposito sedimentario è maggiore. Infatti, l’accumulo dei detriti, portati sia dal fiume sia dalle onde marine, può creare un cordone sabbioso, chiamato lido, una sorta di argine naturale che pian piano si salda alla costa e isola una parte di mare. Nasce così la laguna, che comunica con il mare aperto tramite delle aperture chiamate bocche (6).
In seguito, il progressivo accumulo di materiale detritico riempie la laguna, che si trasforma prima in palude, poi in terraferma.

GUIDA ALLO STUDIO

FISSO I CONCETTI 

1 Quali nomi prendono le aree pianeggianti a seconda dell’altitudine?

2 Quali pianure di origine naturale conosci?

3 In che modo l’uomo crea pianure artificiali?

4 Perché la pianura “avanza verso il mare”?

MEMORIZZO LE PAROLE CHIAVE 

 Altopiano  Bassopiano  Depressione  Pianura di sollevamento  Pianura da erosione  Pianura alluvionale  Pianura costiera  Pianura vulcanica  Pianura artificiale  Laguna  Palude

Geoblog - volume 1
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L’Italia e l’Europa