Paesaggi naturali e antropici

PIANURA

Paesaggi naturali e antropici

La pianura, grazie alla scarsa pendenza del terreno, alla fertilità del suolo e alla frequente presenza di corsi d’acqua, è l’ambiente naturale più favorevole alle attività umane e, di conseguenza, quello che è stato più intensamente trasformato dall’uomo. Fin dai tempi antichi, infatti, molte aree pianeggianti sono state disboscate e bonificate dalle paludi per essere coltivate e abitate.
Proprio la forte presenza umana spiega come mai la pianura sia oggi l’ambiente maggiormente colpito dai problemi dell’inquinamento atmosferico, delle acque dei fiumi, dei laghi e delle falde acquifere (Atlante p. 36).

DALLA FORESTA DI IERI... AI CAMPI DI OGGI

È difficile immaginare che un tempo gran parte dell’Europa sia stata coperta dalla cosiddetta foresta di pianura, formata da alti frassini, tigli, querce e popolata da una grande varietà di animali.
Oggi, infatti, i paesaggi di pianura più diffusi sono paesaggi agrari (7): risaie, estese coltivazioni di cereali (frumento, mais) e foraggio per il bestiame, grandi stalle. Si pratica, nella maggior parte dei casi, un’agricoltura meccanizzata, che impiega macchinari, impianti di irrigazione e prodotti industriali, come pesticidi e fertilizzanti, per ottenere una resa elevata.
Un’eccezione è costituita dalle pianure nell’estremo Nord dell’Europa, come quelle della Russia Settentrionale, che a causa del clima rigido, con temperature per gran parte dell’anno sotto lo zero, non sono favorevoli né all’insediamento né alla coltivazione: qui dominano foreste di conifere o paesaggi più aspri e brulli, ricoperti da un manto vegetale di muschi, licheni e fiori.

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CENTRI ABITATI E VIE DI COMUNICAZIONE

Il territorio pianeggiante rende più facile per l’uomo non solo coltivare, ma anche costruire case, fabbriche e vie di comunicazione per la circolazione di uomini e merci.
Non è un caso che quasi tutte le grandi città europee, come Londra, Parigi o Milano, siano sorte in pianura, spesso sulle rive di fiumi navigabili che rappresentavano “strade d’acqua” fondamentali per il commercio. I centri più importanti sono oggi collegati da autostrade (8) e reti ferroviarie, sfruttate anche dalle aree industriali e commerciali che si sono sviluppate lungo di esse.
Oltre alle grandi città, esistono anche altre forme di insediamento: dai centri urbani medi e piccoli a paesi di campagna, raggiungibili attraverso strade secondarie che si diramano dagli assi viari maggiori, fino a strutture più isolate legate all’attività agricola, come le cascine del Nord Italia o le masserie del Meridione.

Un paesaggio “cementificato”

La facilità con cui l’uomo modifica l’ambiente della pianura ha un rovescio della medaglia. L’espansione continua delle città e delle zone industriali a scapito delle aree rurali e la realizzazione di nuove infrastrutture (vie di comunicazione, parcheggi e così via) stanno portando a una cementificazione indiscriminata: si costruisce, cioè, in modo sempre più massiccio, senza riguardo per l’ambiente naturale. Vengono “consumate” in questo modo enormi porzioni di suolo, mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie animali e vegetali che le abitano e riducendo la biodiversità, cioè la varietà di specie viventi (Atlante p. 15).
La cementificazione, inoltre, è tra le cause principali dei disastrosi allagamenti che si verificano sempre più spesso in caso di forti piogge.

GEOOGGI

L’inquinamento atmosferico delle pianure europee

Le regioni europee a più alto tasso di inquinamento atmosferico sono zone di pianura: tra queste, la Pianura Padana, una delle aree più urbanizzate d’Europa (nella foto, la cappa di smog su Milano); le pianure polacche, dove sono ancora attive centrali termoelettriche a carbone (che è un combustibile inquinante); le pianure di Belgio, Olanda e Germania Settentrionale, che ospitano un’alta concentrazione di industrie.
Abitazioni, fabbriche, inceneritori per i rifiuti e i milioni di automobili che affollano le città, infatti, emettono gas inquinanti che rimangono sospesi nell’aria sotto forma di particolato, più noto come PM10 o “polveri sottili”: si tratta di microscopiche particelle che, se respirate in grandi quantità, possono provocare malattie respiratorie. In assenza di piogge o venti forti che le facciano cadere al suolo o le spazzino via, le polveri sottili arrivano a formare cappe estese su intere regioni. Nel 2015, per esempio, a Milano si sono registrati livelli di inquinamento sopra la soglia di allarme per 86 giorni su 365. A quel punto le autorità sono costrette a prendere misure come il blocco della circolazione, ma una soluzione definitiva si avrebbe solo con una maggiore diffusione delle fonti di energia meno inquinanti.


Osserva le immagini satellitari dell’inquinamento delle pianure su www.greenreport.it/ news/energia/inquinamento-della-terra-e-della-pianura-padana-visto-dallo-spazio/

GUIDA ALLO STUDIO

FISSO I CONCETTI 

1 Perché la pianura è un ambiente molto antropizzato?

2 Qual è il paesaggio più diffuso delle pianure europee?

3 Quali forme di insediamento caratterizzano la pianura?

4 Quali sono i principali problemi ambientali?

Geoblog - volume 1
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L’Italia e l’Europa