Il settore secondario

L’ECONOMIA

Il settore secondario

Il settore secondario comprende, come abbiamo visto, l’artigianato e l’industria.
Il numero di addetti e la ricchezza prodotta dall’artigianato sono ormai molto limitati, ma i laboratori di gioiellieri, fabbricanti di strumenti musicali, sarti e artigiani del legno e del vetro mantengono una loro importanza, in particolare grazie a produzioni di eccellenza, ricercate per la loro qualità, con pezzi unici eseguiti a mano grazie a competenze specializzate, e non in serie da macchinari.
Il grande sviluppo industriale ha portato invece a un moltiplicarsi dei tipi di industria, che sono tanti quanti i suoi possibili prodotti. In genere vengono riuniti in grandi categorie chiamate comparti.

L’industria di base

L’industria di base comprende tutte le attività di lavorazione delle materie prime e produce semilavorati (cioè prodotti intermedi, da lavorare ulteriormente) o macchine utili per altre industrie. Le principali sono:

  • l’industria metallurgica e siderurgica, che trasformano i minerali estratti dalle miniere (per esempio per produrre l’acciaio);
  • l’industria meccanica, che produce macchine industriali come torni e presse;
  • l’industria chimica e petrolchimica, che a partire dalla lavorazione di petrolio, metalli, minerali e altre materie prime realizza materiali e sostanze di ogni genere (dalle plastiche alle fibre artificiali, ai fertilizzanti).

Per il peso fisico dei loro prodotti e delle materie prime che utilizzano e per le dimensioni dei loro impianti, queste industrie sono dette anche “pesanti”.

L’industria di trasformazione

Questo comparto, detto anche industria “leggera”, include le imprese che producono beni direttamente utilizzabili, per esempio:

  • l’industria alimentare, che trasforma i prodotti dell’agricoltura;
  • l’industria automobilistica, che produce automobili e veicoli commerciali;
  • l’industria cantieristica, che costruisce le navi;
  • l’industria tessile e delle calzature;
  • l’industria farmaceutica, che produce farmaci e medicine.

Rientrano in questo comparto anche le industrie del legno, delle costruzioni, degli elettrodomestici, degli strumenti ottici, dei giocattoli e così via.

GEOSTORIA

Tre grandi rivoluzioni industriali

Nell’Inghilterra della seconda metà del Settecento si affermò un nuovo sistema di produzione fondato sull’uso delle macchine, che nel giro di un secolo si consolidò e si estese all’Europa e agli Stati Uniti: gli storici chiamano Rivoluzione Industriale questa fase di trasformazione. La nascita dell’industria ebbe come “motori” principali l’invenzione della macchina a vapore da parte dello scozzese James Watt nel 1763, e la grande disponibilità di carbon fossile come fonte di energia. I macchinari e gli operai addetti al loro funzionamento furono progressivamente concentrati nelle fabbriche, che sostituirono l’attività artigianale svolta fino ad allora a domicilio o in piccole manifatture.
Verso la fine dell’Ottocento una serie di innovazioni diede origine a una Seconda Rivoluzione Industriale. Con essa si avviò lo sfruttamento di nuove fonti e forme di energia, come il petrolio e l’elettricità, si svilupparono nuovi settori produttivi, in particolare la chimica, e furono inventati nuovi mezzi di comunicazione, a partire dal telefono (nella foto).
In una società sempre più veloce nei suoi cambiamenti è avvenuta poi negli ultimi decenni una Terza Rivoluzione Industriale legata all’informatica, che ha investito tutti i campi dell’attività economica e della vita sociale. Nell’industria, il computer e le tecnologie elettroniche hanno permesso di automatizzare il ciclo produttivo, cambiando completamente il modo di organizzare il lavoro e la produzione.

L’industria avanzata

L’industria avanzata, infine, comprende attività che utilizzano le nuove tecnologie: l’ elettronica e l’informatica, le telecomunicazioni, il settore aerospaziale, la bioingegneria (che applica tecniche e metodi dell’ingegneria a problemi medico- biologici, per esempio per la produzione di protesi o di organi artificiali) e così via.

L’EVOLUZIONE DEL SETTORE SECONDARIO

A partire dalla nascita delle prime industrie nell’Inghilterra della seconda metà del Settecento, con il tempo nei Paesi economicamente più progrediti i tre comparti si sono in un certo senso dati il cambio alla guida della produzione industriale: l’industria di base (pesante) è stata la prima protagonista, che ha aperto la strada all’industria di trasformazione (leggera), a sua volta poi superata per importanza da quella avanzata (10).

GUIDA ALLO STUDIO

FISSO I CONCETTI 

1 Qual è oggi il ruolo dell’artigianato?

2 Perché le industrie di base sono dette pesanti?

3 Che cos’è l’industria di trasformazione?

4 Quali attività comprende l’industria avanzata?

Geoblog - volume 1
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L’Italia e l’Europa