Oceania

PERCORSO I CONTINENTI

OCEANIA

L’Oceania è il continente meno esteso, almeno per quanto riguarda le terre emerse, che hanno una superficie complessiva di oltre 8 milioni di km2. Se si esclude l’Antartide, è stato l’ultimo continente a essere scoperto dagli esploratori europei, nel XVII secolo, e per questo è chiamato talvolta “Nuovissimo Mondo”, così come l’America è detta “Nuovo Mondo”.

1. Il territorio e il clima

Come lascia intuire il suo nome, l’Oceania è dominata dalla presenza dell’oceano Pacifico; è infatti formata da una grande massa continentale, l’Australia, che rappresenta circa il 90% delle terre emerse del continente e dunque non viene considerata un’isola, più migliaia di isole grandi e piccole, molte delle quali raggruppate in arcipelaghi.
Le isole più estese sono la Tasmania, a sud-est dell’Australia, le due isole principali della Nuova Zelanda (isola del Nord e isola del Sud), che si trovano invece a est, e la Nuova Guinea, a nord, la seconda isola più grande del mondo (la prima è la Groenlandia). La Nuova Guinea però non rientra del tutto in Oceania: convenzionalmente si considera parte di questo continente solo la sua metà orientale, il territorio dello Stato di Papua Nuova Guinea, mentre la metà occidentale, sotto la sovranità dell’Indonesia, è invece asiatica. Oltre a queste isole maggiori, fanno parte dell’Oceania moltissime altre isole e arcipelaghi, la maggior parte dei quali appartiene a tre grandi gruppi: la Micronesia, a nord-est della Nuova Guinea, la Melanesia a est e, ancora più a oriente, la Polinesia. Alcune isole e arcipelaghi non sono riconducibili a questi raggruppamenti: l’isola di Pasqua, che appartiene politicamente al Cile, e l’arcipelago delle Hawaii, che fa parte degli Stati Uniti.
La maggior parte del territorio australiano è costituito da pianure e antichi altopiani erosi dal tempo, mentre le isole della Nuova Zelanda e la Nuova Guinea, di origine vulcanica, presentano montagne piuttosto elevate: la vetta più alta del continente è il monte Wilhelm in Papua Nuova Guinea, alto 4509 m. Anche molte isole minori sono di origine vulcanica, come le Hawaii, mentre altre sono atolli, formate cioè dalla sedimentazione dei coralli.
Il clima è temperato in Nuova Zelanda, Tasmania e nella parte orientale dell’Australia, dove il paesaggio è caratterizzato da foreste, pascoli e terreni agricoli; nelle altre zone della massa continentale australiana, attraversata dal Tropico del Capricorno, il clima è invece arido, con vaste steppe e deserti. Il resto del continente, più vicino all’Equatore, presenta un clima tropicale della foresta, con elevate temperature e abbondanti piogge.

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L’economia

Lo sviluppo economico in Oceania è assai diseguale: Australia e Nuova Zelanda sono Paesi avanzati dal punto di vista socio- economico, caratterizzati dalla presenza di uno sviluppato settore secondario (soprattutto in Australia) e terziario, che garantisce alla popolazione livelli di reddito e qualità della vita analoghi o superiori a quelli dei Paesi più avanzati dell’Europa e del Nord America. In Australia è molto sviluppata l’industria mineraria, mentre in Nuova Zelanda è importante il settore agricolo. In entrambi i Paesi è inoltre assai redditizio l’allevamento, soprattutto di ovini, da cui si ricavano lane pregiate.
Il resto del continente è invece economicamente arretrato; le maggiori attività sono l’agricoltura, per lo più di sussistenza, e soprattutto la pesca. Un’importante risorsa per queste regioni è, da alcuni decenni, il turismo: molte isole e arcipelaghi, soprattutto le Figi e le isole della Polinesia francese, sono meta di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, che vi giungono attirati dalla bellezza di questi “paradisi” dei mari del Sud.

La popolazione

L’Oceania è il continente meno popolato. Dei suoi 36 milioni di abitanti, circa 27 abitano in Australia e Nuova Zelanda, di cui la maggior parte risiede nelle città; il tasso di urbanizzazione complessivo è poco meno del 70%. Papua Nuova Guinea ha circa 7 milioni di abitanti, mentre nel resto del continente abitano appena 2 milioni di persone.
L’Oceania fu colonizzata per la prima volta, circa 50 000 anni fa, da popolazioni di tipo australoide, gli antenati degli aborigeni australiani; a questa prima ondata seguì, molti millenni dopo (si pensa a partire dal 2000 a.C.), la colonizzazione da parte di popolazioni asiatiche, antenate sia degli attuali popoli indigeni di Melanesia, Micronesia e Polinesia, sia dei maori, i nativi della Nuova Zelanda. Nel XIX secolo cominciò invece, soprattutto in Australia e Nuova Zelanda, la colonizzazione europea.
Oggi la popolazione di Australia e Nuova Zelanda è formata in maggioranza da individui di origine anglosassone, discendenti dei coloni inglesi (ma in Australia sono numerosi anche gli immigrati provenienti da altri Paesi europei e dall’Asia). Le popolazioni indigene dei due Stati, rispettivamente gli aborigeni e i maori, furono decimati dalle violenze e dalle malattie durante la colonizzazione europea e sono oggi ridotti a una minoranza: gli aborigeni sono solo il 2,5% degli australiani, mentre i maori costituiscono il 15% della popolazione neozelandese. Nel resto del continente prevalgono invece le popolazioni native, radunate collettivamente nella grande famiglia etnica melanesiana. In Australia e Nuova Zelanda la lingua più parlata è l’inglese, mentre nel resto del continente si parlano centinaia di lingue locali. Solo in Papua Nuova Guinea si stima che si parlino oltre 800 lingue diverse, pari a quasi il 10% di tutte le lingue parlate nel mondo. I linguaggi locali sono spesso mescolati tra loro e con quelli dei colonizzatori europei (come inglese, spagnolo e tedesco) per formare delle lingue composite, dette pidgin, usate soprattutto come lingue franche per comunicare tra persone di diversa etnia.
La religione più diffusa è il cristianesimo (protestante e cattolico), introdotto dai coloni europei, ma sopravvivono, soprattutto in Papua Nuova Guinea, religioni tradizionali di tipo animistico.

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AUSTRALIA

L’Australia occupa la principale massa continentale dell’Oceania e alcune isole circostanti. Completamente circondata dal mare, è bagnata dall’oceano Indiano a ovest e dall’oceano Pacifico a est.

Le risorse economiche

L’Australia è uno dei Paesi più economicamente avanzati del mondo e la sua popolazione gode di un alto livello di ricchezza e benessere. L’agricoltura è praticata con mezzi moderni ed è assai produttiva: si coltivano soprattutto cereali, frutta, cotone, tabacco e canna da zucchero; inoltre, dalla diffusa coltivazione della vite si ottengono vini conosciuti ed esportati in tutto il mondo. Molto sviluppato l’allevamento, soprattutto ovino, da cui si ricavano lane pregiate ampiamente esportate. Il territorio australiano è assai ricco di risorse minerarie, soprattutto ferro, diamanti, oro, uranio, petrolio e gas naturale. L’Australia è l’unico Paese dell’Oceania a possedere un settore industriale attivo e sviluppato in parecchi comparti, dal siderurgico al chimico, dal tessile al farmaceutico, dall’automobilistico alla cantieristica navale. Anche il settore dei servizi è molto evoluto, soprattutto nei campi finanziario e informatico, nelle telecomunicazioni e nel turismo.

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L’ordinamento politico

Il Paese è formalmente una monarchia costituzionale, poiché l’Australia è uno Stato membro del Commonwealth, e in quanto tale riconosce come capo di Stato il sovrano del Regno Unito. In realtà il ruolo del re o della regina inglese è puramente rappresentativo e il Paese è di fatto una repubblica federale, il cui territorio è costituito da 6 Stati e 2 Territori autonomi. I principali organi politici sono il Parlamento bicamerale e il Governo guidato dal Primo Ministro, che ha anche il compito di nominare il Governatore Generale, il rappresentante formale del sovrano britannico sul territorio australiano.

La popolazione e la società

L’Australia è il sesto Paese più grande del mondo, eppure è abitata soltanto da 23 milioni di persone, tanto che la densità media della sua popolazione è pari a soli 3 abitanti per km2, una delle più basse del pianeta. La popolazione non è però distribuita in modo uniforme: si concentra nelle zone costiere (soprattutto meridionali e orientali), mentre gran parte dell’entroterra australiano è quasi completamente disabitato.
Il Paese vanta uno dei tassi di urbanizzazione più alti del mondo: ben l’89% della popolazione risiede nei centri urbani. Le maggiori città sorgono sulla costa, in corrispondenza delle poche baie e porti naturali. Le più popolose sono Sydney e Melbourne, che si trovano nella parte sudorientale del Paese e hanno ciascuna circa 4 milioni di abitanti. L’unica città di rilievo sorta nell’entroterra è la capitale federale Canberra, che ospita circa 400 000 persone.
La maggior parte della popolazione ha origini anglosassoni, soprattutto inglesi e irlandesi, e discende dai coloni che si stabilirono nel Paese tra il XIX e l’inizio del XX secolo. Sono però presenti anche folte comunità di immigrati europei di altre nazionalità, soprattutto italiani e greci, i cui discendenti sono perfettamente integrati nella società. Negli ultimi decenni si è verificato un notevole aumento degli arrivi di immigrati provenienti dall’Asia, in particolare dalla Cina e dai Paesi del Sudest asiatico, che ormai costituiscono quasi il 10% della popolazione totale. Nel Paese vivono infine circa 500 000 aborigeni, discendenti dei primissimi colonizzatori dell’Australia.
La lingua più parlata è l’inglese, mentre la religione più praticata è il cristianesimo, diviso tra la confessione cattolica e quella protestante (circa il 25% di aderenti ciascuna).

Terre, mari, idee - volume 2
Terre, mari, idee - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille