La conquista dell’Europa centrale e orientale
Una seconda direttrice espansiva puntò a est, verso i territori dell’Europa centrale: a partire dal 772 Carlo intraprese una guerra contro i Sassoni con l’obiettivo di conquistarne i
territori, nella regione compresa tra i fiumi Reno ed Elba. La guerra contro questa popolazione, ancora legata ai culti della tradizione germanica, fu legittimata dai Carolingi con il pretesto di una missione evangelizzatrice, che mirava cioè alla conversione al cattolicesimo di barbari ancora pagani. In realtà la spedizione aveva lo scopo di conquistare nuove terre da distribuire ai guerrieri franchi e assicurare così la loro fedeltà al sovrano. Essa venne condotta spietatamente e la popolazione sassone, che si difese strenuamente, alla fine fu convertita al cristianesimo in seguito a massacri e deportazioni cui furono sottoposti tutti coloro che vi si opponevano.
La sottomissione dei Sassoni permise di estendere il predominio franco anche sui territori vicini, abitati dai Bavari e dagli Alemanni. Da queste regioni i cavalieri di Carlo Magno, nel 796, mossero guerra contro gli Avari, da più di due secoli insediati in Pannonia, lungo la valle del Danubio. Con questa campagna militare i Franchi posero fine alle loro scorrerie e imposero la propria influenza su vaste regioni dell’Europa centrale
e dei Balcani.