L’isolamento delle curtes e l’economia altomedievale
Il sistema curtense era parte dell’economia chiusa altomedievale. Le curtes erano insediamenti sparsi, isolati e mal collegati poiché le vie di comunicazione erano cadute in disuso ed erano rese pericolose dagli assalti dei briganti. I campi coltivati erano di solito i più vicini alle abitazioni; allontanandosi si incontravano le vigne e i prati e, tra un centro e l’altro, si estendeva il saltus. In molte aree d’Europa i vasti territori coperti da foreste e da paludi erano difficili da attraversare; questo da una parte proteggeva le ville curtensi dalle incursioni dei briganti o degli eserciti, ma dall’altra impediva l’espansione delle attività agricole e rendeva precari i collegamenti con gli altri centri.
La stessa frammentazione dei mansi ostacolava il coordinamento razionale dei lavori agricoli e comportava la perdita di grandi quantità di tempo negli spostamenti dei contadini. Nemmeno la presenza di piccoli mercati locali, nei quali i coloni scambiavano le proprie eccedenze o gli attrezzi realizzati con le loro rudimentali attività artigianali, prive della specializzazione professionale dell’antico artigianato urbano, era sufficiente a rompere l’isolamento economico e culturale delle ville curtensi. Gli scarsi guadagni ottenuti da questi limitati scambi, infatti, non creavano un’accumulazione monetaria, in quanto servivano prevalentemente per saldare i conti dei canoni d’affitto dovuti ai signori.