Unità 11 TRA ORIENTE E OCCIDENTE >> Capitolo 30 – La civiltà araba

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

UN TRATTATO TRA ARABI E BIZANTINI

Il brano dello storico musulmano al-Tabari (vissuto tra il IX e il X secolo) riporta il testo del trattato stipulato nel 638 tra il patriarca di Gerusalemme Sofronio e il califfo Omar, che aveva guidato gli Arabi alla conquista della città. Si tratta di un documento fondamentale per comprendere il modo in cui i musulmani intrattenevano rapporti con le popolazioni vinte. L’alternativa che in questo e in altri casi venne proposta a chi non intendeva abbracciare la nuova religione era quella di lasciare la città, o di restarvi pagando un tributo in favore delle nuove autorità. Questa tassa, che una volta versata garantiva l’incolumità della vita e della proprietà, oltre a essere una dimostrazione di tolleranza culturale e religiosa unica per i tempi si dimostrò anche un incentivo per la conversione alla fede islamica di numerosi cristiani, che in tale modo potevano evitare di versare il tributo.

Nel nome di Dio, clemente, misericordioso. Questo è quanto Omar, principe dei credenti, ha garantito al popolo di Aelia.1
Ha garantito le loro vite, la proprietà, le chiese, le croci: le loro chiese non saranno abitate da stranieri, né saranno distrutte, né rovinate in alcuna parte; e così le loro croci o proprietà.
Non saranno perseguitati per la loro religione, né molestati. Agli ebrei non sarà permesso di vivere con loro a Gerusalemme. Gli abitanti di Aelia pagheranno un tributo della stessa entità di quello pagato dagli abitanti di Mada’in.2
Dovranno esigere che Bizantini e ladri lascino la città. Se costoro se ne andranno, saranno sicuri della loro vita e delle loro proprietà fino a che raggiungeranno il loro Paese.
Ma ai Bizantini che preferiranno restare, verrà data garanzia se accetteranno gli stessi impegni di coloro ai quali, tra gli abitanti di Aelia, compete il tributo.
Coloro, tra gli abitanti, che vorranno seguire Bisanzio, avranno sicure vita e proprietà, purché lascino le loro chiese e le loro croci.
Quelli del contado che si trovavano prima in città potranno, qualora lo desiderino, restare con gli stessi obblighi di coloro cui s’addice il tributo; quelli che preferiranno seguire Bisanzio, lo facciano, e chi vuole ritornare alla sua terra, vi torni entro il tempo del raccolto.
Questo documento è munito della garanzia di Dio, del suo apostolo, dei califfi, e dei credenti, sempreché gli abitanti ottemperino al loro dovere di pagare il tributo.


al-Tabari, Annali dei Profeti e dei Califfi, in Tolleranza e guerra santa nell’Islam, Sansoni, Firenze 1974, p. 71

PER FISSARE I CONCETTI
  • Confronta questa fonte con quella di p. 45 che mostra l’atteggiamento dei Romani verso le popolazioni sottomesse.
  • Quale frase del documento ti sembra che mostri meglio il comportamento degli Arabi nei confronti dei vinti?

Terre, mari, idee - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille