2 - La società islamica

Unità 11 TRA ORIENTE E OCCIDENTE >> Capitolo 30 – La civiltà araba

Le influenze delle altre religioni

La nuova religione non scaturiva però dalla solitaria riflessione di una singola persona. Essa raccoglieva elementi e suggestioni da altri culti. Innanzitutto alcuni rituali propri del politeismo arabo furono ereditati dall’islam: il pellegrinaggio alla Mecca (hajj, in arabo) era praticato annualmente già prima della nascita di Maometto. Tuttavia, la nuova religione era debitrice soprattutto dell’ebraismo e del cristianesimo. Molti princìpi e precetti dell’islam, a partire dal suo carattere monoteistico, derivarono dalla tradizione ebraica, che aveva influenzato la concezione religiosa di Maometto fin dagli inizi. I musulmani si devono per esempio attenere a norme alimentari condivise anche dagli ebrei (come il divieto di consumare bevande alcoliche o carni di animali ritenuti “impuri”, come il maiale) e credono nell’esistenza del demonio e degli angeli, nell’immortalità dell’anima e nel paradiso come premio per i giusti, elementi presenti anche nel culto cristiano.
Islam, ebraismo e cristianesimo costituiscono inoltre le cosiddette “religioni del libro”, cioè le tre fedi monoteistiche accomunate dal fatto di essere state “rivelate” attraverso testi scritti di ispirazione divina: la Torah degli ebrei, la Bibbia dei cristiani e il Corano dei musulmani. Il Corano fa del resto riferimento a molti personaggi della Bibbia e ammette che Dio abbia affidato il proprio messaggio di salvezza anche ad altri profeti (come Mosè e Gesù). Secondo l’islam, tuttavia, le religioni ebraica e cristiana si sarebbero in seguito allontanate dalla volontà divina, divulgata correttamente solo da Maometto.

2. La società islamica

In breve tempo tutta l’Arabia si convertì all’islam, raggiungendo, per la prima volta nella sua storia millenaria, l’unità politica e religiosa, già prima della morte del profeta (632). La nuova religione introdusse grandi cambiamenti nella società araba. Sebbene Maometto non avesse inteso scardinare l’ordine sociale di tipo tribale che vigeva da secoli nella penisola Arabica, l’islam individuava il massimo valore della vita collettiva non nell’appartenenza a una tribù contrapposta alle altre, ma in una comunità (umma) fondata sulla fede e quindi tendenzialmente universale, in grado di comprendere tutti gli individui.

L’islam e i cambiamenti nella società

I cambiamenti riguardarono anche le relazioni socioeconomiche e i rapporti tra uomini e donne. A fronte di una distribuzione delle risorse nettamente a favore dei grandi mercanti, che concentravano nelle loro mani enormi ricchezze, Maometto predicava l’uguaglianza e la giustizia, riconoscendo dignità e valore anche alle classi sociali più povere (pastori nomadi e schiavi). Quanto alle relazioni di genere e alla vita familiare, l’affermazione dell’islam comportò in alcuni casi (presso gli schiavi per esempio o presso comunità isolate) qualche miglioramento della condizione della donna. Sebbene il Corano affermi la superiorità degli uomini sulle donne, che sono tenute a restare sottomesse al marito, Maometto limitò la poligamia (usanza tipica della tradizione araba), concedendo agli uomini la possibilità di avere al massimo quattro mogli; ma, soprattutto, impedì il passaggio delle mogli agli eredi del defunto ( Testimonianze della storia, p. 211). Il Corano consentiva ai musulmani di possedere anche gli schiavi, però consigliava di trattarli bene e, se possibile, di liberarli (d’altra parte anche il cristianesimo, di fatto, accettava l’esistenza della schiavitù e il commercio di schiavi, e talora anche l’ebraismo giustificava forme di sottomissione).
Maometto e i suoi successori non promossero mai la creazione di una classe sacerdotale: ogni fedele ha infatti un rapporto diretto con la divinità. Nei luoghi di culto islamici, le moschee (il significato del termine è “luogo in cui ci si inginocchia”), le uniche personalità religiose riconosciute sono i lettori del Corano e i muezzin (in arabo “colui che invita alla preghiera”), che richiamano i fedeli alla preghiera. Anche quella dell’imam, l’individuo scelto dalla comunità per guidare i fedeli nella preghiera, è una carica informale, sebbene a essa vengano attribuiti significati diversi, come vedremo, dalle due confessioni principali in cui si divise l’islam, quella sciita e quella sunnita.

 >> pagina 211 

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

LO SGUARDO DEL CORANO SULLE DONNE

In questa sura del Corano dedicata alle donne sono contenute alcune prescrizioni che consentono di ricostruire la condizione femminile nella società islamica delle origini.



«7. Agli uomini spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti; anche alle donne spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti stretti: piccola o grande che sia, una parte determinata.

11. Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine. Se ci sono solo femmine e sono più di due, a loro [spettano] i due terzi dell’eredità, e se è una figlia sola, [ha diritto al] la metà. Ai genitori [del defunto] tocca un sesto, se [egli] ha lasciato un figlio. Se non ci sono figli e i genitori [sono gli unici] eredi, alla madre tocca un terzo. Se ci sono fratelli, la madre avrà un sesto dopo [l’esecuzione de] i legati e [il pagamento de]i debiti. Voi non sapete, se sono i vostri ascendenti o i vostri discendenti, ad esservi di maggior beneficio. Questo è il decreto di Allah. In verità Allah è saggio, sapiente.

19. O voi che credete, non vi è lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà. Non trattatele con durezza nell’intento di riprendervi parte di quello che avevate donato, a meno che abbiano commesso una palese infamità. Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene.

35. Se temete la separazione di una coppia, convocate un arbitro della famiglia di lui e uno della famiglia di lei. Se [i coniugi] vogliono riconciliarsi, Allah ristabilirà l’intesa tra loro. Allah è saggio e ben informato.

128. Se una donna teme la disaffezione del marito o la sua avversione, non ci sarà colpa alcuna se si accorderanno tra loro. L’accordo è la soluzione migliore [...]. Allah è ben informato di quello che fate.»


Il Corano, sura IV, trad. di H. Piccardo, Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia


PER FISSARE I CONCETTI
  • Quale posizione hanno le donne nell’islam? Riporta qualche esempio.

Terre, mari, idee - volume 2
Terre, mari, idee - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille