Le influenze delle altre religioni
La nuova religione non scaturiva però dalla solitaria riflessione di una singola persona. Essa raccoglieva elementi e suggestioni da altri culti. Innanzitutto alcuni rituali propri del politeismo arabo furono ereditati dall’islam: il pellegrinaggio alla Mecca (hajj, in arabo) era praticato annualmente già prima della nascita di Maometto. Tuttavia, la nuova religione era debitrice soprattutto dell’ebraismo e del cristianesimo. Molti princìpi e precetti dell’islam, a partire dal suo carattere monoteistico, derivarono dalla tradizione ebraica, che aveva influenzato la concezione religiosa di Maometto fin dagli inizi. I musulmani si devono per esempio attenere a norme alimentari condivise anche dagli ebrei (come il divieto di consumare bevande alcoliche o carni di animali ritenuti “impuri”, come il maiale) e credono nell’esistenza del demonio e degli angeli, nell’immortalità dell’anima e nel paradiso come premio per i giusti, elementi presenti anche nel culto cristiano.
Islam, ebraismo e cristianesimo costituiscono inoltre le cosiddette “religioni del libro”, cioè le tre fedi monoteistiche accomunate dal fatto di essere state “rivelate” attraverso testi scritti di ispirazione divina: la Torah degli ebrei, la Bibbia dei cristiani e il Corano dei
musulmani. Il Corano fa del resto riferimento a molti personaggi della Bibbia e ammette che Dio abbia affidato il proprio messaggio di salvezza anche ad altri profeti (come Mosè e Gesù). Secondo l’islam, tuttavia, le religioni ebraica e cristiana si sarebbero in seguito allontanate dalla volontà divina, divulgata correttamente solo da Maometto.