Visigoti, Vandali e altri regni minori
Tra le popolazioni già insediate all’interno dei confini romani prima del 476 vi erano i
Visigoti, che avevano ottenuto dall’imperatore d’Oriente la possibilità di governare autonomamente alcuni territori situati nei Balcani. In seguito, sotto la guida di Alarico e Ataulfo, si spostarono in Occidente e, nel 419, fondarono un regno indipendente, alleato dei Romani, nella Gallia meridionale.
La loro potenza crebbe progressivamente, fino all’espansione in Spagna, che avvenne tra il V e il VI secolo. In seguito alle conquiste territoriali di un altro popolo germanico, quello dei Franchi, i Visigoti furono relegati nella sola penisola iberica, dove si integrarono con la popolazione locale e diedero vita a un regno che conobbe un periodo di grande prosperità. La solidità dello Stato fu favorita anche dal sostegno diretto delle autorità ecclesiastiche locali, che nel 589 promossero la conversione dei Visigoti al cattolicesimo.
L’occupazione della Spagna da parte dei Visigoti costrinse i Vandali ad abbandonare la penisola iberica, in cui si erano insediati a partire dal 429. Essi dilagarono nell’Africa
settentrionale, dove, sotto la guida del re Genserico, fondarono un regno con capitale Cartagine. Dalle coste africane, i Vandali si spinsero anche alla conquista delle isole Baleari, della Sicilia e della Sardegna. L’invasione dei territori africani fu caratterizzata dalla violenza: i Vandali requisirono le terre dei proprietari romani e imposero un feroce sfruttamento della popolazione locale. Di conseguenza, nelle zone da loro controllate non si verificò alcuna forma di integrazione tra invasori e popolazione locale. Questo elemento influì negativamente sulla compattezza politica e sociale del regno, che, come vedremo, venne conquistato nel VI secolo dai Bizantini.
Tra il V e il VI secolo, in Europa sorsero altri regni minori: gli Svevi occuparono la Spagna occidentale, i Burgundi la Gallia centro-meridionale e i Gepidi l’Europa orientale; gli Angli, i Sassoni e gli Iuti, altre popolazioni di origine germanica che da tempo si erano stabilite nell’Europa settentrionale, invasero invece la Britannia.