3. I regni romano-germanici
La profonda crisi dell’impero romano d’Occidente mise così a più stretto confronto Romani e Germani: dalla complessa dinamica di incontro-scontro tra Germani e Romani
nacque una nuova società.
Il vuoto politico lasciato dal crollo delle strutture istituzionali imperiali fu colmato da nuove formazioni statali che, in riferimento alla loro composizione etnica mista, sono stati definiti regni romano-barbarici o romano-germanici. La prima definizione deriva da un approccio storiografico che leggeva le vicende della caduta dell’impero romano in Occidente dal punto di vista dei Romani, che chiamavano appunto “barbari” i popoli stanziati oltre i confini dell’impero. La seconda espressione, invece, guarda agli stessi processi storici in un’ottica più universale, che riconosce l’apporto delle popolazioni germaniche nelle vicende che avrebbero condotto alla formazione dell’identità europea moderna.
Alla nascita dei regni romano-germanici gli storici collegano anche l’inizio dell’alto
Medioevo, in genere individuato, come abbiamo già visto, nel 476, anno della deposizione dell’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augustolo. L’alto Medioevo vide l’affermazione
delle popolazioni di origine germanica in tutta Europa e durò all’incirca fino all’anno Mille, data che per convenzione è considerata l’inizio del basso Medioevo e della rinascita economica e culturale europea dopo una lunga fase di declino economico.