L’ascesa politica di Giuliano
Per evitare che alla sua morte ritornasse l’instabilità politica che aveva caratterizzato l’inizio del suo regno, Costanzo II nominò come suo successore Giuliano, suo parente non diretto, nominandolo Cesare e assegnandogli il comando delle Gallie. Nell’amministrare queste province, Giuliano dimostrò ottime capacità, soprattutto nella lotta contro la corruzione dei funzionari imperiali. Sotto la sua guida le Gallie furono dotate di nuove opere difensive presso le frontiere e nei centri abitati, con benefici per la sicurezza della popolazione e dei commerci.
Giuliano si distinse anche per le sue doti di soldato e di comandante militare, riuscendo a respingere numerose invasioni lungo la frontiera del Reno. Questi successi gli valsero tra l’altro il consenso della popolazione e delle truppe stanziate nelle Gallie. Così, quando nel 360 Costanzo II chiese a Giuliano l’invio di alcuni contingenti per la sua campagna militare contro i Sasanidi, in Oriente, le legioni della Gallia si ribellarono e acclamarono
Giuliano imperatore. L’anno seguente Costanzo II decise allora di muovere le sue truppe contro di lui, ma morì per una malattia mentre era ancora in Asia minore.