1. La città nasce con l’uomo
I primi nuclei urbani nacquero nel Neolitico con l’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento, che portò alla cosiddetta rivoluzione urbana: dal villaggio di cacciatori-raccoglitori gli insediamenti divennero via via più estesi e popolosi.
Nel IV millennio a.C. circa si svilupparono le prime civiltà urbane vere e proprie, in particolare in Mesopotamia, in Egitto, nella valle dell’Indo e in Cina. In Grecia, dal V secolo a.C., il modello della città-Stato (pólis) influenzò le successive concezioni della vita sociale: qui nacque il concetto di cittadinanza, cioè l’insieme dei diritti derivati dall’appartenenza a un’entità politica. Le città erano diventate ormai sede del potere politico e religioso, che aveva i suoi simboli negli edifici monumentali dei templi, delle residenze dei potenti e delle magistrature cittadine.
All’inizio del Medioevo (V secolo d.C.) la crisi politica ed economica seguita alla caduta dell’impero romano vide il declino delle città e degli scambi, mentre in Medio Oriente e in Cina le città continuarono a prosperare proprio perché erano al centro di grandi reti commerciali. In Europa il modello urbano tornò a una maggiore vivacità e dinamicità con la rinascita economica e culturale dopo il Mille, quando in numerosi centri riapparvero i mercati e le fiere, occasioni di scambio, incontro e “movimento” di cose e persone.