Unità 8 L’ECUMENE ROMANA >> Capitolo 18 – Consolidamento ed espansione della potenza di Roma

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

ANNIBALE ATTRAVERSA LE ALPI

In questo brano Tito Livio riprende un passo già presente in Polibio nel quale non nasconde una segreta ammirazione per Annibale: lo mostra abile e sicuro di sé e con aspettative certe di vittoria sui Romani.
Per Livio, questo è anche un modo di ricordare ai Romani dei suoi tempi, che lui ritiene infelici, la grandezza d’animo con la quale in passato avevano affrontato prove temibili.

Nei soldati, spossati dal disagio di tante avversità, venne ad aggiungere enorme terrore anche la caduta della neve, poiché oramai volgeva al tramonto la costellazione delle Pleiadi. Poiché l’esercito, levato il campo sul far dell’alba, marciava fiaccamente in un paesaggio tutto coperto di neve, mentre la svogliatezza e la demoralizzazione erano dipinte sul volto di tutti, Annibale, portandosi davanti alle insegne, ordinato ai soldati di fermarsi su di un’altura donde la vista poteva spaziare in lungo e in largo, fece vedere loro l’Italia e la pianura che, ai piedi delle Alpi, si trova attorno al Po, ricordando che essi stavano allora scalando le mura non solo dell’Italia, ma anche della città di Roma. Poi, tutto sarebbe stato piano, facile; con una o al massimo due battaglie avrebbero avuto nelle loro mani e in loro potere la rocca e la capitale d’Italia. Poi l’esercito ricominciò la marcia, mentre oramai neppure i nemici facevano tentativi di resistenza, a parte, di quando in quando, agguati di poco conto. La marcia, tuttavia, fu molto più difficoltosa di quanto lo fosse stata durante la scalata, poiché perlopiù le Alpi sul versante italico sono, sì, più brevi, ma anche più scoscese. Quasi tutti i sentieri, infatti, erano a picco, stretti, sdrucciolevoli, cosicché ì i Cartaginesi né potevano evitare di scivolare né, se solo avessero un po' vacillato, potevano rimanere saldi dov'erano e così cadevano gli uni sugli altri e le bestie da soma sugli uomini.


Tito Livio, Ab urbe condita, XXI, 35, 6-12, trad. di P. Ramondetti, Utet, Torino 1989

PER FISSARE I CONCETTI
  • Tito Livio sta narrando eventi accaduti circa due secoli prima: sapresti ricavare, sulla base di qualche indizio del testo e delle conoscenze fin qui acquisite, qual è l’obiettivo dello storico?

Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana