1. Il Mediterraneo, nuova frontiera di conquista
Nel III secolo a.C. Roma visse una straordinaria stagione di trasformazione economica e culturale che la portò a guardare con più sicurezza anche fuori dai confini della penisola. Il Mediterraneo, che a lungo aveva rappresentato una barriera naturale difficile da superare, era ormai un obiettivo alla portata dei marinai romani, che attraverso i contatti con gli Etruschi e i coloni greci dell’Italia meridionale avevano assorbito nel proprio patrimonio di conoscenze le più avanzate tecniche nautiche. La guerra contro Taranto aveva del resto dimostrato che, dopo essersi rivelati superiori a tutte le altre popolazioni italiche sulla terraferma, i Romani potevano contendere le rotte marittime a civiltà che da molti secoli basavano la propria espansione economica sul dominio dei mari.
Il mare divenne per Roma una straordinaria opportunità di sviluppo economico e commerciale, trasformando la città in una potenza mercantile dinamica e ricca, capace di trarre dai commerci marittimi entrate finanziarie elevate, utili a mantenere una politica di tipo imperialistico. In pochi decenni, il Mediterraneo diventerà il mare nostrum dei Romani, una sorta di ▶ ecumene – comprendente buona parte del mondo allora conosciuto – controllata dalla loro flotta.