Unità 7 L’ITALIA DELLE ORIGINI >> Capitolo 15 – L’Italia preromana

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

DAI LIDI AGLI ETRUSCHI

In questo brano lo storico greco Erodoto (480 ca.-424 ca. a.C.) descrive le antiche vicende del popolo anatolico dei Lidi dai quali, secondo la tradizione greca, sarebbero derivati i Tirreni, o Etruschi, attribuendo loro un’origine orientale.
La leggenda fu però contestata da Dionigi di Alicarnasso (storico greco del I secolo a.C. vissuto a Roma), il quale sosteneva l’idea di un’origine autoctona degli Etruschi, alimentando dubbi sui quali ancora si discute.
È comunque interessante il modo in cui Erodoto affronta la questione delle migrazioni dei popoli, riconoscendone la legittimità e, in un certo senso, l’utilità.

Al tempo di Atis, figlio di Mane, una tremenda carestia si sarebbe abbattuta su tutta la Lidia: per un certo tempo i Lidi avevano resistito a condurre la solita vita; ma poi, siccome la crisi non accennava a finire, s’erano dati a cercare dei rimedi e chi aveva escogitata una cosa, chi un’altra. Così sarebbero stati allora scoperti i dadi, gli astragali, la palla e tutte le altre specie di giochi, tranne gli scacchi, dei quali i Lidi non rivendicano a sé l’invenzione. Ed ecco come si valevano di quello che avevano inventato contro gli stimoli della fame: per un’intera giornata, si davano al gioco, per non essere indotti a cercare il cibo; il giorno dopo, interrompevano i giochi e mangiavano. In tal modo sarebbero vissuti per diciott’anni. Ma poi, siccome il malanno, invece di attenuarsi, si andava aggravando sempre più, il loro re, divisi tutti i Lidi in due parti, fece estrarre a sorte quale dovesse rimanere e quale, invece, andarsene via dal paese. A capo della schiera destinata a rimanere sul luogo, il re avrebbe posto se stesso; a capo di quella che doveva esulare, il proprio figlio, che si chiamava Tirreno. Questi ultimi, dunque, destinati ad abbandonare il paese, sarebbero scesi a Smirne e avrebbero costruito una flotta. Caricate, quindi, sulle navi tutte le suppellettili di valore che avevano, erano salpati alla ricerca di mezzi per vivere e d’un altro paese da abitare; finché, dopo aver oltrepassato parecchi popoli, sarebbero giunti fra gli Umbri, dove fondarono città che abitano ancora oggi. Cambiarono però il loro nome di Lidi, con quello del figlio del re, che li aveva condotti, sicché, prendendo da lui la denominazione e facendola propria, si chiamarono Tirreni.


Erodoto, Storie, I, 94, trad. di L. Annibaletto, Mondadori, Milano 1956

PER FISSARE I CONCETTI
  • Quali caratteri del popolo dei Lidi, e poi degli Etruschi che ne derivano, emergono dal mito?
  • A quali ragioni Erodoto attribuisce la necessità di migrare?
  • Erodoto riconosce che la decisione di lasciare la propria terra è tutt’altro che semplice: quali strategie mettono in campo i Lidi prima di decidersi all’irreparabile?

Terre, mari, idee - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana