2 - La civiltà etrusca

Unità 7 L’ITALIA DELLE ORIGINI >> Capitolo 15 – L’Italia preromana

2. La civiltà etrusca

All’interno del complesso mosaico di popoli e di lingue che caratterizzava l’Italia preromana, un posto rilevante spetta a un gruppo particolare che diede vita, intorno all’VIII secolo a.C., a una civiltà molto più sviluppata, dal punto di vista economico e culturale, delle altre popolazioni italiche: si tratta degli Etruschi, o Rasna (come si autodefinivano), chiamati Tusci dai Romani e Tirreni dai Greci.
Il territorio dell’Etruria, compreso nelle attuali regioni della Toscana, del Lazio settentrionale e dell’Umbria occidentale, era in parte coincidente con quello della civiltà villanoviana. Per le zone in cui erano insediati, oltre che per le attività economiche che svolgevano, gli Etruschi appaiono in effetti come eredi di tale civiltà, sebbene non esistano fonti che confermino con sicurezza questa ipotesi.
Molti aspetti di questo popolo, a cominciare dalle sue origini, risultano ancora oggi ignoti o indecifrabili. L’unica certezza è che gli Etruschi non erano indoeuropei, come testimonia la loro lingua, che non presenta somiglianze con alcun idioma conosciuto. I primi documenti scritti in etrusco sono tuttavia di epoche posteriori alle loro origini, per risalire alle quali non abbiamo dunque fonti scritte.
Alcuni storici moderni, in base a presunte somiglianze con la lingua del popolo dei Reti (stanziato nell’Italia settentrionale) e all’uso di incenerire i defunti (in realtà probabilmente ereditato dai Villanoviani), ritengono che gli Etruschi potessero provenire dall’Europa centrale ed essere giunti in Italia attraverso le Alpi. Ma l’ipotesi più accreditata è che la civiltà etrusca sia nata dalla fusione di comunità autoctone, stanziate in Italia da epoche remote, con la civiltà villanoviana e con popoli orientali giunti nella penisola via mare. Diversi elementi, in effetti, hanno fatto pensare a un’influenza diretta di popolazioni provenienti da Oriente: la capacità di regolare il flusso delle acque fluviali, per esempio, accomuna gli Etruschi alle civiltà del Vicino Oriente; la stessa pratica della cremazione dei defunti corrisponde anche all’usanza diffusa nel I millennio a.C. sulle coste del mar Egeo. Altre analogie riguardano le tecniche di navigazione, la struttura delle tombe e alcuni aspetti della religione. La pianta regolare delle città etrusche, inoltre, ricorda le norme urbanistiche che regolavano la fondazione di quelle greche, mentre l’aspetto dei manufatti artistici etruschi presenta spesso stili e gusti orientali. Tuttavia, anziché essere la conseguenza di un’origine orientale degli Etruschi, questi elementi potrebbero derivare dagli intensi contatti commerciali stabiliti con Greci e Fenici nel I millennio a.C. Il cosiddetto “mistero etrusco” non è insomma ancora stato svelato, e contribuisce ad accrescere il fascino di questa antica civiltà.

Terre, mari, idee - volume 1
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