Unità 7 L’ITALIA DELLE ORIGINI >> Capitolo 15 – L’Italia preromana

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DISTRIBUZIONE DEI POPOLI ITALICI E DELLE LINGUE NEL I MILLENNIO a.C.

Durante il I millennio a.C. si definì la collocazione territoriale dei popoli nomadi penetrati in Italia nei secoli precedenti e delle popolazioni autoctone già presenti. Sebbene in seguito siano stati inglobati dall’espansione di Roma, rimane ancora oggi l’eco della loro presenza nella suddivisione regionale dello Stato italiano. La Liguria, per esempio, era abitata dai Liguri, la Sardegna dai Sardi, l’Umbria dagli Umbri (che occupavano anche parte delle Marche e della Romagna). Non sempre tuttavia il nome delle odierne regioni rispecchia fedelmente la reale localizzazione degli antichi abitanti della penisola: i Bruzi, per esempio, erano stanziati in Calabria. Da uno di questi popoli potrebbe derivare anche il nome “Italia”: gli Enòtri, insediati poco più a nord dei Bruzi, furono chiamati Ìtali dai Greci (dal nome del loro leggendario sovrano, Italo), e poiché erano stati i primi a venire in contatto con la civiltà ellenica durante la colonizzazione della Magna Grecia, il loro nome fu poi utilizzato per definire tutti i popoli della penisola.
Tra le popolazioni indoeuropee provenienti da est vi furono i Veneti (insediati nell’Italia nordorientale), i Latini (stabilitisi nell’attuale Lazio), i Sabini, i Volsci e i Sanniti (presenti nelle zone appenniniche dell’Italia centrale). La Puglia venne invece occupata dagli Iàpigi (o Àpuli), anch’essi indoeuropei e provenienti dai Balcani. Nella Sicilia orientale, infine, si stabilirono i Sìculi, mentre la parte occidentale dell’isola era abitata dai Sicàni e dagli Èlimi, che subirono l’influenza delle colonie fenicie.
Le migrazioni modificarono profondamente anche il quadro linguistico della penisola. Alle soglie del 500 a.C., cioè alla fine del processo di “invasione”, acclimatazione e integrazione, si parlavano in Italia almeno una ventina di lingue e un numero imprecisato di dialetti che, sebbene il quadro sia molto più complesso, possono essere classificati a grandi linee in tre grandi gruppi linguistici:

  • il greco nelle aree costiere meridionali;
  • l’etrusco (lingua non di origine indoeuropea) nel Centro-Nord tirrenico;
  • l’osco-umbro nel Centro e nel Sud.
PER FISSARE I CONCETTI
  • In quale periodo si definì la collocazione geografica dei popoli italici?
  • C’è una corrispondenza tra i nomi dei popoli italici e le attuali denominazioni delle regioni italiane?
  • Quante lingue erano parlate nella penisola italica nel I millennio a.C.?

Terre, mari, idee - volume 1
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