Unità 6 L’ETÀ ELLENISTICA >> Capitolo 14 – I regni ellenistici e la diffusione di una nuova cultura

passato&presente

Lo sguardo alla Grecia, dall’antichità ai giorni nostri

Roma e la Grecia

Siamo soliti affermare che le radici della civiltà occidentale si trovano nella Grecia antica, ma il rapporto che con essa ha avuto l’Occidente nel corso della storia non sempre è stato lineare e corente. Roma, per esempio, guardò alla Grecia almeno in due diversi modi, in momenti successivi. All’epoca della conquista romana, la Grecia fu per Roma un modello culturale cui ispirarsi per la formazione della propria classe dirigente, mentre nella Roma imperiale gli imperatori filoellenici (come Caligola e Nerone) furono affascinati soprattutto dalla figura di Alessandro Magno e dalle ritualità delle monarchie orientali.

Medioevo e Rinascimento

Il trionfo del Cristianesimo e lo spostamento verso l’Europa settentrionale del baricentro politico, in seguito al crollo dell’impero romano, ridimensionarono l’influenza della cultura ellenica, tanto che durante il Medioevo si perse persino la conoscenza della lingua greca antica. L’oblio durò fino alla metà del XV secolo, quando arrivò in Italia una delegazione di 700 dotti provenienti dall’impero bizantino – cioè dai territori orientali di quello che era stato l’impero romano, dove si erano conservate la lingua e la cultura greche – per partecipare a un consesso religioso (il Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze, convocato nel 1431 con l’obiettivo di sanare i contrasti dottrinali interni alle Chiese orientali). I bizantini portavano con sé testi e idee che risvegliarono l’amore per la lingua e la cultura degli antichi Greci, stimolando un dibattito che condusse alla fioritura dell’Umanesimo e del Rinascimento.

Il Romanticismo risveglia l’interesse per la cultura greca

Alla grande stagione rinascimentale seguì un altro periodo di sostanziale abbandono della grecità, durato fin dopo il Settecento, caratterizzato da un interesse per l’età greca classica piuttosto scarso (dal punto di vista politico, la Francia rivoluzionaria guardava con molta più attenzione a Roma e alla romanità, come esempio fondamentale di formazione e gestione del potere). Ma le cose cambiarono nuovamente nell’Ottocento, con il grande movimento culturale del Romanticismo. Nel 1810, un giovane intellettuale e poeta inglese, Lord Byron (1788-1824), si recò in Grecia nell’ambito del Grand Tour, il viaggio attraverso le mete culturali più importanti d’Europa che era a quel tempo in voga tra la nobiltà. Dopo il soggiorno in Grecia, Byron inaugurò, grazie alla sua notorietà e al suo carisma, una vera e propria moda culturale contagiosa, amplificata dalla sua stessa tragica ed eroica fine avvenuta a Missolungi, dove era andato a sostenere la lotta per l’indipendenza dei greci dall’impero ottomano, cui erano allora assoggettati.
In Italia, esempi di questa rinnovata predilezione per la grecità furono illustri traduzioni dei poemi omerici (in particolare quelle di Vincenzo Monti e di Ippolito Pindemonte), ma anche la produzione poetica e le riflessioni teoriche di Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi. A costituire il filo conduttore di questa riscoperta fu in particolare il fascino delle tensioni espresse dai poeti lirici greci e il dolore per la condizione esistenziale umana manifestato dagli autori tragici; con gli ideali politici della democrazia o del pensiero filosofico antico invece si confrontò soprattutto la filosofia tedesca sette-ottocentesca, fortemente debitrice degli scritti dei grandi pensatori greci come Aristotele e Platone.

L’uso politico della storia greca nel XX secolo

Nel XX secolo emerse con forza un nuovo atteggiamento nei confronti della storia greca, volto a un suo uso politico, attuato anche attraverso gravi travisamenti della realtà storica. Il nazismo, per esempio, coltivò un’entusiastica ammirazione – fino alla deformazione storica e alla distorsione ideologica della realtà – per l’ordinamento politico di Sparta, interpretandolo come espressione dell’“ordine gerarchico e virile” che Hitler aspirava a realizzare in Germania: una sorta di organizzazione piramidale in cui il singolo ha valore solamente in quanto dà forza allo Stato.
Un uso politico della storia greca – ma su un piano più pragmatico e razionale – è stato fatto proprio anche dalla cultura storica e diplomatica statunitense, soprattutto a partire dagli anni Ottanta del XX secolo. Nelle università americane e nei luoghi di studio dell’organizzazione politica americana sono state avviate nuove ricerche storiche e nuove riflessioni sul passato greco: a essere guardati con attenzione sono stati la struttura e il funzionamento dell’imperialismo ateniese successivo alle guerre persiane, cioè un modello di “imperialismo” che utilizzava l’intervento militare sugli “alleati” in funzione punitiva al fine di preservare il “benessere” della società ateniese.

Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana