LA "FILOSOFIA" GIAPPONESE
Nel pensiero filosofico del Giappone ogni azione compiuta dall'uomo, e quindi anche ogni opera d'arte, richiede cura e meditazione.
La ceramica è molto amata in Giappone e la sua produzione, dalle forme eleganti, è oggi famosa in tutto il mondo.
Un'altra espressione artistica tipicamente giapponese è l'arte della scrittura, cioè la pittura degli ideogrammi su carta. Il contrasto tra il nero dell'inchiostro e il bianco della carta ben rappresenta l'idea di essenzialità tanto amata dai Giapponesi. L'arte di questo popolo tende infatti alla semplicità: poche decorazioni, forme lineari e colori sobri.
La pittura e la stampa (xilografia) conoscono in Giappone sviluppi molto importanti. Dopo le prime imitazioni delle immagini cinesi (VI secolo d.C.), si sviluppano numerose scuole. Nel VII secolo vengono realizzati i primi emaki. Si tratta di illustrazioni che assomigliano a fumetti: accanto alle persone disegnate sono presenti scritte che spiegano quello che i personaggi fanno o dicono. Gli emaki possono essere lunghi fino a 15 metri e spesso raccontano storie ambientate a corte. I pittori più conosciuti del Giappone sono Hokusai, che predilige i paesaggi, Haronobu, che raffigura spesso donne, Sharaku, famoso per i suoi ritratti, e Utamaro.
La scultura non è molto diffusa ed è legata alla religione buddista. I soggetti più rappresentati nelle sculture sono infatti Buddha e i monaci.