SPERIMENTIAMO: Una pila al limone

OCCORRENTE

Un coltellino; 4 grossi limoni succosi; 4 chiodi zincati; 4 pezzi di lamina di rame (puoi trovare una lamina sottile di rame dal ferramenta o anche in un colorificio); 5 pezzi di cavo elettrico; 10 morsetti; un led (puoi trovare questi ultimi materiali da un elettricista).

TEMPO NECESSARIO

45 minuti.

COME PROCEDERE

Facciamo rotolare i limoni sul tavolo con la mano premendoli un po’, in modo da rompere i minuscoli sacchetti che sono al loro interno e fare uscire un po’ di succo. Conficchiamo poi un chiodo in ognuno dei limoni e con il coltellino pratichiamo una piccola incisione in ciascuno di essi (facendo attenzione). Introduciamo quindi in ogni incisione un pezzo di lamina metallica (1). Il chiodo di zinco è l’elettrodo negativo, la lamina di rame quello positivo, proprio come in una delle pile che alimentano le torce elettriche, le svegliette digitali, o le radioline.
Mettiamo a ognuna delle estremità dei cinque fili elettrici un morsetto e colleghiamo tra loro i quattro limoni con tre cavi elettrici, facendo attenzione che ogni cavo sia collegato a un elettrodo negativo e a uno positivo. Con i due cavi avanzati colleghiamo i due limoni posti all’estremità del “circuito” con un led (2). Anche in questo caso ogni cavo deve essere collegato a un elettrodo negativo e a uno positivo.
Osserviamo che la corrente elettrica prodotta dalle quattro “pile al limone” fa accendere il led (3). A contatto con il succo di limone, che è una soluzione acida, lo zinco del chiodo si carica negativamente e il rame della lamina si carica positivamente. Si crea così, tra i poli, una differenza di potenziale e nel circuito collegato circola corrente elettrica. Avendo, inoltre, collegato in serie i quattro generatori (i limoni), abbiamo fornito al led la differenza di potenziale da loro complessivamente prodotta.