Scienze evviva! - volume 3

    SCIENZE +     La pila di Alessandro Volta

Il più semplice generatore di tensione conosciuto è la pila, che fu inventata nel 1799 da Alessandro Volta e aprì l’epoca della produzione di elettricità.
Il principio di funzionamento della pila sfrutta le proprietà di particolari sostanze che, a contatto fra loro, fanno sì che si crei un flusso di elettroni dall’una all’altra. La pila di Volta era costituita da una “pila”, appunto, di dischi di metallo, zinco e rame alternati, fra i quali erano inseriti dischi di panno imbevuti di una soluzione di acido solforico.
A causa delle reazioni chimiche dovute al contatto con la soluzione acida, i due metalli tendono a caricarsi l’uno negativamente e l’altro positivamente. Tra ogni coppia di dischi si forma così una differenza di potenziale che va a sommarsi alla differenza di potenziale di tutte le altre coppie di dischi. Collegando le estremità della pila, dette elettrodi, si ottiene un passaggio continuo di corrente.
Le moderne pile a secco, così chiamate perché non utilizzano più soluzioni chimiche come conduttori, sono ancora costruite secondo lo stesso principio. Un involucro di zinco è l’elettrodo negativo, una barretta di grafite contenuta al centro costituisce l’elettrodo positivo e la miscela di biossido di manganese e cloruro di ammonio presente all’interno dell’involucro è il conduttore.


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