Unità 12 LA STORIA DELLA VITA SULLA TERRA

2 La storia dell’uomo

L’uomo e lo scimpanzé sono parenti? 
Dove è nato l’uomo? 
Quante specie di ominidi sono esistite? 


Tra gli organismi comparsi sulla Terra c’è anche l’ uomo, ossia noi: le ricerche e gli studi, anche recenti, ci hanno permesso di svelare molti particolari della sua affascinante storia, che è poi la nostra storia.
L’Homo sapiens, la specie a cui noi apparteniamo, è frutto di un percorso evolutivo, niente affatto lineare, che ha visto molti protagonisti, alcuni dei quali si sono adattati meglio di altri al proprio ambiente e quindi sono sopravvissuti. Ripercorriamo insieme le tappe principali di questo cammino.

L’UOMO NASCE PER CAMMINARE

La storia dell’uomo inizia circa 6,5 milioni di anni fa in Africa, dove viveva un progenitore, cioè un antenato, comune all’uomo e allo scimpanzé (5).
In quell’epoca l’Africa era interessata da grandi cambiamenti climatici, determinati principalmente dalla formazione della Rift Valley, una lunga frattura della crosta terrestre (apertasi circa 10 milioni di anni fa) che sta tuttora separando progressivamente l’Africa Occidentale dall’Africa Orientale. La formazione di questa barriera geologica lunga 6000 km creò un ostacolo alle perturbazioni atlantiche, provocando un inaridimento delle regioni più orientali dell’Africa; in queste aree la foresta pluviale fu sostituita da praterie e savane, ossia spazi aperti ma rischiosi per la presenza di numerosi predatori.

  › pagina 214   

Gli scimpanzé si sono evoluti nella foresta: sono, infatti, mammiferi prevalentemente adattati alla vita arboricola, hanno mani e piedi prensili, entrambi con un pollice opponibile che rende la presa dei rami più salda, e un’andatura prevalentemente quadrupede; hanno, inoltre, un cranio piuttosto sviluppato, che ospita un cervello voluminoso.
Gli uomini invece, a partire dallo stesso progenitore, si sono evoluti nella savana che, diversamente dalla foresta, non offre riparo e impone di spostarsi per trovare il cibo; sono infatti mammiferi adatti a muoversi in ambienti aperti, grazie a una postura eretta e a un’andatura tipicamente bipede. 

La postura eretta permette di controllare meglio il territorio e l’andatura bipede non solo consente grandi spostamenti alla ricerca di cibo, ma anche di avere le mani libere per afferrare oggetti e trasportarli. L’alluce degli uomini non è più opponibile e il cranio è grande e ospita un cervello molto voluminoso: un uomo attuale ha un cervello di circa 1400 cm3, tre volte più grande di quello degli scimpanzé e delle altre scimmie antropomorfe, cioè simili all’uomo per caratteristiche fisiche, come i gorilla e gli oranghi (6).


(6) Scheletri a confronto

Lo scheletro di un gorilla, una scimmia antropomorfa, e di un uomo a confronto: la postura eretta ha determinato nell’essere umano cambiamenti nello scheletro e nei muscoli.

Scienze evviva! - volume 3
Scienze evviva! - volume 3