Scienze evviva! - volume 3

    SCIENZE +     Le estinzioni di massa

Nel corso dell’evoluzione diverse specie si sono estinte, e nuove estinzioni si verificano tuttora: si tratta di eventi piuttosto frequenti, che colpiscono singole specie e che avvengono in tempi lunghi.
In alcuni momenti della storia evolutiva, invece, è accaduto che siano scomparsi interi gruppi animali. Il caso dei dinosauri alla fine del Cretaceo è senz’altro l’episodio più noto, ma non è l’unico: per esempio, tra il Permiano e il Triassico si registrò forse la più grande estinzione mai verificatasi, che causò la perdita di quasi il 90% delle specie viventi. 

Quando si estinguono diverse specie in un’area geografica ampia e in tempi relativamente rapidi si parla di estinzioni in massa (va però specificato che i tempi rapidi su scala geologica corrispondono comunque a diverse decine di migliaia – anche milioni – di anni).
Sulle cause delle estinzioni in massa sono state fatte molte ipotesi; tra le più probabili vi sono i cambiamenti climatici prolungati indotti dalla deriva dei continenti, come le variazioni sensibili di temperatura o il ritiro dei mari.
Le ipotesi catastrofiche, come quella spesso riportata dell’impatto di un meteorite, hanno molti punti deboli: gli effetti di tali catastrofi, per esempio, dovrebbero essere immediati e non richiedere decine di migliaia di anni per farsi sentire; inoltre, dovrebbero avere conseguenze devastanti indistintamente su tutti i gruppi animali e non solo su alcuni di essi (come nel caso dei dinosauri, che scomparvero, mentre sopravvissero indenni coccodrilli e uccelli).
Un altro evento spesso chiamato in causa nelle estinzioni in massa sono le eruzioni vulcaniche; queste, però, per avere effetti catastrofici dovrebbero produrre polveri vulcaniche in quantità di gran lunga superiori alla norma.

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