IN SINTESI  ›› LA LEZIONE BASE    didattica inclusiva  

L’EVOLUZIONE

CHE COSA SIGNIFICA EVOLUZIONE

  • L’EVOLUZIONE è il processo per cui gli organismi viventi si trasformano nel tempo. Questo processo è frutto delle innumerevoli modifiche nella struttura, nella forma e nella funzione del corpo che si accumulano negli organismi per permettere loro di adattarsi sempre meglio all’ambiente in cui vivono.
  • I due principali “MOTORI” che innescano il processo dell’evoluzione sono le mutazioni genetiche e la selezione naturale.
  • Le MUTAZIONI GENETICHE sono piccoli cambiamenti nel DNA, per lo più casuali, che possono determinare cambiamenti nella struttura, forma e funzione degli organismi. Possono essere innocue, vantaggiose o svantaggiose per l’organismo.
  • La SELEZIONE NATURALE è il processo per cui una modifica vantaggiosa viene favorita e trasmessa alle generazioni successive: l’organismo che la possiede è infatti meglio adattato all’ambiente e quindi si riprodurrà con successo, tramandando il carattere modificato. Una mutazione svantaggiosa invece viene scartata perché l’individuo che la possiede è meno adattato all’ambiente, quindi probabilmente non si riprodurrà e non tramanderà la modifica.

SULLE TRACCE DELL’EVOLUZIONE

  • Esistono molte PROVE, fornite da diverse discipline scientifiche, a sostegno dell’evoluzione. Le principali sono: i fossili, la speciazione, le strutture omologhe.
  • I FOSSILI sono resti organici di varia natura (denti, ossa, conchiglie, impronte, resti pietrificati ecc.), risalenti a periodi precedenti al nostro, che si sono conservati naturalmente all’interno di rocce o sedimenti. Sono la prova che in passato sono esistite moltissime specie, molte delle quali oggi sono estinte, cioè scomparse definitivamente.

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  • La SPECIAZIONE è la nascita di una nuova specie; si verifica per esempio quando due gruppi di individui di una stessa specie rimangono per qualche motivo isolati l’uno dall’altro così a lungo da accumulare differenze significative, tanto che poi non sono più in grado di riprodursi tra loro.
  • Le STRUTTURE OMOLOGHE sono parti del corpo di organismi diversi che, anche se non sono necessariamente simili nell’aspetto, si sono sviluppate dalla stessa porzione di embrione, come le ali degli uccelli e le zampe anteriori dei cavalli: sono una prova dell’evoluzione perché rivelano parentele tra le specie.
    Non sono invece importanti per lo studio dell’evoluzione le STRUTTURE ANALOGHE, parti del corpo simili fra loro perché svolgono la stessa funzione ma che non hanno la stessa origine embrionale, come le ali degli insetti e degli uccelli.

COME AVVIENE L’EVOLUZIONE

  • Il naturalista inglese CHARLES DARWIN (1809-1882) introdusse il concetto di selezione naturale e intuì che le modifiche vantaggiose vengono trasmesse alle generazioni successive, come poi hanno confermato le moderne conoscenze genetiche sulla trasmissibilità dei caratteri.
  • Il lungo e continuo processo evolutivo oggi può essere spiegato combinando due teorie:
    - il NEODARWINISMO, secondo il quale l’evoluzione è un processo graduale: questa teoria spiega bene i piccoli cambiamenti che si verificano all’interno di una specie e portano alla formazione di una nuova specie;
    - la TEORIA DEGLI EQUILIBRI INTERMITTENTI, secondo la quale l’evoluzione avviene per salti, alternando momenti in cui le specie rimangono stabili ad altri in cui drastici cambiamenti ambientali determinano un’esplosione numerica di nuove specie: questa teoria spiega meglio i grossi cambiamenti evolutivi che portano alla comparsa di nuovi ordini di animali, come rettili, mammiferi ecc.

Scienze evviva! - volume 3
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